Simona Vignali

Simona Vignali
Simona Vignali è stata una delle pioniere che oltre 20 anni fa ha portato l'Ayurveda in Italia. Dopo i suoi studi in India su Medicina Ayurvedica, Massaggio Ayurvedica, Yoga, Yogaterapia, ha aperto a Milano la SIMA, Scuola Integrata Moderna di Ayurveda che oggi conta centinaia di allievi in tutta italia. Dopo il "Manuale Moderno di Ayurveda" questo è il suo secondo libro sulla millenaria scienza della vita.

Ayurveda per Vivere Sani e Felici
Ayurveda per Vivere Sani e Felici

Biotipo = salute e felicità

La salute e la felicità vanno alimentate con strategie anche semplici, ma specifiche secondo il biotipo di ciascuno. L'Ayurveda è la più antica scienza della salute, quella che ha definito i biotipi nel modo più valido e preciso.

Ayurveda, una guida piena di saggezza

Ancora oggi ci guida alla comprensione di chi siamo, delle nostre potenzialità fisiche e mentali, e delle predisposizioni ai disturbi da prevenire con lo stile di vita. In questo libro trovi tutte le indicazioni necessarie, tra cui le scelte alimentari, i consigli per dimagrire, i rimedi naturali, le ricette di bellezza, gli esercizi di automassaggio e meditazione perfetti per la nostra vita occidentale.

Un manuale pratico per ogni occasione

È un vero e proprio manuale pratico da portare sempre con sé, per tutte le situazioni. Lo stile è semplice e divulgativo, le informazioni verificate dall'esperienza personale e professionale dell'autrice, oltre che dalla scienza.

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Intervista a Simona Vignali, autrice del libro

Come ti sei avvicinata per la prima volta all’Ayurveda?

Simona Vignali: "Grazie a Chandra, una donna incredibile e medico ayurvedico, che mi ha iniziato all'Ayurveda, la medicina indiana.

Ti leggo direttamente dall’introduzione al libro, che si trova anche su Amazon, come andò la mia iniziazione spirituale.

"Molti anni fa stavo viaggiando in India, da sola. Ero in uno di quegli autobus che oggi si vedono solo in documentari di mondi remoti che non esistono più. A ventitré anni mi ero laureata in Lingue Orientali all’Università Ca’ Foscari di Venezia con il massimo dei voti e la lode e avevo vinto un dottorato di ricerca sulla letteratura giapponese antica. Nel pieno del mio lavoro accademico mi ero concessa questo viaggio perché iniziavo a domandarmi se il tipo di percorso professionale che mi era stato offerto, così elitario e di nicchia, mi avrebbe reso davvero felice. Sapevo bene che la felicità interiore è la condizione necessaria per realizzare qualcosa di utile nella vita, per sé e per gli altri.” [...]

E quindi, come andò l’incontro...sono curioso...insomma, sei una delle figure di riferimento per l’Ayurveda in Italia...

Simona Vignali: "Leggo sempre direttamente dal libro: "In quell’interminabile viaggio in bus era seduta vicino a me una donna indiana, silenziosa e dall’aspetto mite. Aveva uno sguardo così penetrante e intenso che non era possibile rimanerle accanto senza parlarle. Le sue parole erano pacate ma profonde, sembravano attingere da un’inesauribile fonte di saggezza. In realtà era come se mi conoscesse da sempre, uno di quegli incontri ‘magici’ che l’India offre quando meno te lo aspetti. Mi invitò a trascorrere qualche giorno a casa sua e ancora ricordo quel periodo con immenso piacere e nostalgia. Avevo ottenuto un visto per un anno come studente orientalista e potevo viaggiare libera alla ricerca di me stessa, senza limiti di tempo, con un bagaglio minimo composto di due sari di cotone, un paio di infradito e il poco altro necessario in un clima caldo e favorevole."

E con lei iniziò la tua formazione...

Simona Vignali: "Sì, quella donna, una dottoressa di nome Chandra, mi ha iniziato alla conoscenza dell’Ayurveda come disciplina di vita, conoscenza scientifica e percorso spirituale. Un mondo nuovo si apriva di fronte ai miei occhi e nel cuore sentivo quanto sarebbe stato importante per la mia vita e per il mio futuro.”

Quindi un amore a prima vista...che non hai mai abbandonato vero?

Simona Vignali: "Trovo straordinario che il sapere ayurvedico, tramandato prima oralmente e poi trascritto in lingua sanscrita molti secoli fa, sia ancora valido al giorno d'oggi. Sono concetti coerenti, efficaci, precisi che descrivono bene tutti i fenomeni che, oggi più che mai, condizionano la nostra salute e i nostri disagi, sia del corpo che della mente.

Venti anni fa ho aperto una scuola di Ayurveda e massaggio ayurvedico nel centro di Milano, per divulgare queste conoscenze così preziose a tutti. Ho iniziato a diffondere questa disciplina a professionisti, madri di famiglia, estetiste, medici, infermieri, operai, fisioterapisti, naturopati. Il mio obiettivo principale è che Ayurveda e massaggio ayurvedico siano disponibili e usufruibili da tutti."

Come spiegheresti le basi dell'Ayurveda a qualcuno che non ne ha mai sentito parlare?

Simona Vignali: "L'Ayurveda è il sistema medico-sanitario più antico del mondo, originario dell'antica India 5.000 anni fa. E' la scienza gemella dello yoga. In India sono un tutt'uno e vengono praticati come stile di vita. Mentre lo yoga lavora sul corpo, l'Ayurveda serve per bilanciare il corpo alla mente e allo spirito. Non è possibile trascendere la dimensione fisica quando la tua salute mentale e fisica sono sbilanciate. L'Ayurveda significa letteralmente "conoscenza della vita" in sanscrito. Il concetto è molto lineare: per avere la salute devi avere la piena conoscenza di tutte le dimensioni della vita, alimentazione compresa."

Spesso la parola "dosha" è collegata all'Ayurveda. Cosa significa questo concetto? Cme si può scoprire il proprio Dosha?

Simona Vignali: "Secondo l'Ayurveda, ognuno di noi ha una costituzione specifica, sia a livello mentale che fisico. Tale costituzione è deteminata dai Dosha, o forze intelligenti, presenti in ognuno di noi, in quantità variabili. Dallo studio della propria costituzione possiamo determinare uno stile di vita, di alimentazione, di pensiero e di cure specifiche. Riassumo brevissimamente, per dare un'idea di queste costituzioni.

Ce ne sono di tre tipi: Vata, Pitta e Kapha.

I tipi Vata sono tipi freddi e asciutti come le foglie autunnali. Hanno pelle e capelli tendenti al secco, e spesso hanno freddo. Il loro appetito varia come il vento, a volte forte e altre volte se ne dimenticano. Amano il movimento e l'esercizio fisico, ma possono facilmente stancarsi, accusando la fatica e diventando deboli. Hanno maggiori probabilità di soffrire di ansia, sbalzi ormonali, problemi alle articolazioni e insonnia. I Vata richiedono più alimenti riscaldanti e macinati per bilanciare la loro digestione debole, come zuppe e curry.

I tipi Pitta contengono una grande quantità di fuoco e di calore che deve essere stemperato. Spesso puoi vedere i segni del fuoco manifestarsi  nel corpo con i capelli rosssi e vari arrossamenti o infiammazioni sulla pelle. Si surriscaldano facilmente,anche a livello emotivo, e non possono tollerare giorni caldi e umidi. Sudano più degli altri Dosha e sono naturalmente tonici e muscolosi. Richiedono un intenso esercizio fisico e ne possono diventare dipendenti. Hanno più capelli grassi e la pelle tende a manifestare acne. I tipi Pitta hanno bisogno di alimenti rinfrescanti e idratanti per bilanciare il naturale calore, come per esempio verdure a foglia verde e frutti succosi.

I tipi Kapha tendono a mangiare troppo e sono inclini alla ritenzione idrica, al metabolismo lento e all'aumento di peso. I tipi di Kapha hanno mani e piedi freddi a causa della cattiva circolazione e spesso soffrono di ritenzione idrica, cellulite e gonfiore. Tuttavia, a differenza di Vata, non hanno la pelle secca e ruvida, ma piuttosto umida e morbida. In effetti, i Kapha hanno la migliore pelle fra tutti e tendono a invecchiare in modo fantastico! C'è un lato positivo in tutto! I Kapha hanno bisogno di cibi più stimolanti, leggeri e amari come cavoli speziati, cavoletti di Bruxelles e asparagi."

In che modo conoscere il proprio Dosha può aiutare a migliorare la vita?

Simona Vignali: "Sicuramente permette di capire cosa ci bene e cosa fa male a una persona. Generalmente siamo maestri nell’essere attratti da ciò che ci fa male! Quando siamo in salute fisica e mentale, siamo più predisposti ad occuparci anche degli aspetti più profondi della vita. Inoltre capire se stessi predispone alla comprensione degli altri: familiari, colleghi, amici etc."

Hai incontrato grandi sfide o momenti decisivi  lungo il tuo cammino?

Simona Vignali: "La sfida più grande forse è sta aquella di trovare la forza, il coraggio e la fiducia interiore per seguire il mio percorso di vita, invece di realizzare che i miei genitori e la società si aspettavano da me. Ricordo bene che in alcuni momenti sono andata contro tutto e tutti per darmi la possibilità di vivere l'India, lo Yoga e l'Ayurveda. Sono contenta perchè oggi posso condividere il mio sapere e le mie esperienze con tutti."

Con quali insegnanti/medici o maestri hai lavorato e / o attualmente lavori per ispirare e supportare la tua evoluzione nella coscienza?

Simona Vignali: "Ho avuto l'onore e il privilegio di collaborare con il famoso Dr. Subash Ranade, sia India che in Italia. Sono stata la sua traduttrice durante le conferenze e le consulenze ayurvediche. E' stato un grande mentore e maestro spirituale. Mi ha aiutato ad aprire gli occhi alla vita con la "v" grande. Per tanti anni ho organizato per lui conferenze e workshop in tutta Italia, per far conoscere l'Ayurveda, che negli anni 80 non era per nulla conosciuta se non agli addetti ai lavori."

Cosa ti ha spinto a scrivere il secondo libro di Ayurveda?

Simona Vignali: "Ho sentito la necessità di un libro che parlasse dell’Ayurveda e della spiritualità indiana in chiave moderna, divertente e soprattutto comprensibile. Desidero condividere il mio sapere non solo su Ayurveda e massaggio ayurvedico, ma anche discutere di dharma (scopo della vita), guide spirituali, imprenditorialità, relazioni e altri argomenti che risuonano veri nel mio cuore.

Così ho deciso di approfondire questi e molti altri concetti scrivendo un libro cartaceo, che ritengo essere tutt'ora un mezzo molto efficace per parlare alle persone."

Come possono i nostri pensieri creare o curare le malattie?

Simona Vignali: " I tuoi pensieri diventano le tue credenze, diventano le tue azioni, diventano le tue abitudini, il tuo stile di vita. Questo può darti equilibrio e salute, oppure squilibrio e malattia. I pensieri sani inizieranno un sano effetto a catena, così come i pensieri malsani. L'Ayurveda sottilinea quanto sia importante usare l'intelligenza di cui siamo dotati, nel modo migliore."

Hai dei rituali di benessere che pratichi nelle tue giornate?

Simona Vignali: "Assolutamente sì!In realtà molti più di tre: sono la pulizia della lingua, meditazione mattutina o serale e lo yoga. Adoro il saluto al sole, tanto che lo pratico da quando l'ho imparato, da ragazza."

Cosa significa per te vivere ayurvedicamente?

Vivere ayurvedicamente per me significa applicare con costanza e gradualità i concetti ayurvedici alla vita di ogni giorno. Sicuramente non ripetere a pappagallo abitudini e routine solo perché fa bene. Durano poco.

In tutti questi anni l’Ayurveda è diventata una seconda pelle, uno strumento di lettura della realtà, di me stessa, delle persone con cui entro in contatto e delle situazioni.

L’ayurveda, vissuto secondo lo spirito originario, è per sè e per gli altri. Se sto bene io, posso influenzare in modo positivo e decisivo l’ambiente di cui faccio parte. E nel caso di questo libro, anche l’ambiente di chi lo acquisterà!"

Qual è il primo step che consigli a una persona che vuole iniziare a studiare l'Ayurveda seguendo il tuo metodo?

Simona Vignali: "Il mio consiglio è di iniziare con un corso base di massaggio ayurvedico a Milano o nelle altre città d'Italia in cui si svolgono. Oppure online. Non è solo un corso, è un'esperienza che ti arricchisce a livello personale. Aumentando la conoscenza teorica, ampliamo la nostra libertà di agire in modo sattvico...non sai cosa vuol dire sattvico???? Acquista il libro e lo scoprirai! "

Estratto dal libro "Ayurveda per vivere sani e felici" di SImona Vignali. Edizioni Red

Più energia, meno stress. La ricerca dell’equilibrio

Il principio fondamentale dell’Ayurveda ruota intorno al mantenimento dell’equilibrio tra i tre dosha e tutti i componenti del corpo umano, i dhatu, gli srota e i mala. In termini di salute, questo concetto corrisponde a uno stato di maggiore energia e vitalità, migliore capacità di affrontare lo stress quotidiano senza subirne le note conseguenze fisiche e psicosomatiche. Per raggiungere e mantenere il benessere globale è importante che l’uomo acquisisca maggiore coscienza di sé e impari a integrarsi con le stagioni, il clima e gli elementi circostanti, tra cui cibo, acqua, ambiente.

L’importanza della consapevolezza di sé

Un detto dell’antica Roma recita così «La miglior prescrizione è la conoscenza». Ma è ciò che l’Ayurveda sostiene da millenni! Il suo compito è dare conoscenza per ottimizzare lo stato di salute di ogni persona, in base alle caratteristiche e alle esigenze personali. Non siamo tutti uguali ma l’Ayurveda, con la sua analisi della costituzione di nascita e di come si è alterata nel tempo, permette a ogni persona di comprendere quali attenzioni sono necessarie per favorire il benessere ed evitare il disagio.

L’idea di salute per l’Ayurveda

Per l’Ayurveda l’idea di salute è più ampia della semplice assenza di malattia. E’ una interazione armoniosa tra emozioni, intelletto, carattere, corpo, azioni e ambiente che si raggiunge con il giusto stile di vita. Ognuno di questi fattori riveste la stessa importanza per la salute. Il testo base dell’Ayurveda, Charaka Samitha, spiega che stiamo veramente bene quando
• i tre dosha sono in equilibrio tra di loro
• i cinque sensi funzionano bene
• corpo, mente e spirito sono in armonia
• le funzioni del corpo sono attive
• le scorie vengono prodotte ed eliminate prontamente
• i canali del corpo non sono bloccati e l’energia fluisce liberamente
• il fuoco digestivo è sano e l’appetito è costante

Il corpo umano possiede l’intelligenza necessaria per mantenere la salute e ripristinare l’equilibrio dei dosha. Il compito dell’Ayurveda è individuare le cause che generano squilibrio, rimuoverle per mettere il corpo nelle condizioni di attivare l’intelligenza universale dell’autoguarigione.

Simona Vignali