Scienziati americani lo rendono possibile con l'uso di raggi di luce
Alcuni ricercatori del M.I.T., istituto universitario di ricerca tra i migliori del mondo, hanno messo a punto un protocollo per poter fotografare corpi e oggetti anche dietro gli angoli. Hanno chiamato il loro sistema CORNAR. In cosa consiste esattamente? Anche loro, come Archimede, si sono rifatti al concetto dello specchio. Archimede per moltiplicare la forza del Sole a vantaggio della città di Siracusa, questi moderni scienziati per far rifrangere dei cortissimi raggi di luce che rimbalzano sui muri.
La macchina che li emette, per la cortezza dei raggi, riesce a misurare la loro rifrazione e misura il ritardo a rientrare nella macchina stessa, definendo così la forma che è nascosta dietro l'angolo. Il sistema è avanzato, anche se suscettibile di miglioramenti importanti, comunque consente di realizzare delle vere e proprie immagini delle forme mai viste dalla macchina. Le limitazioni sono dovute alla capacità di rifrangere la luce degli oggetti. Più assorbono luce, più sono visibili; al contrario più riflettono meno la macchina sarà in grado di registrarli.
Tecnicamente avviene grazie a un sensore "optoelettrico" che trasforma la luce, o meglio i suoi fotoni (particelle di luce), in una forma visibile sullo schermo. La velocità di emissione dei lampi di luce è veramente impressionante 0,000000000000001 "femtosecondo. Cioè o, quattordici zeri di secondo.
Chris Barsi, un ricercatore coinvolto nell'esperimento, chiama questa tecnologia:" ....uno specchio senza lo specchio, ne usa il principio nelle tre dimensioni scomponendo la luce e usando le parti per la riflessione". Gli usi della tecnologia sono i più disparati, da quelli di protezione sociale, alla guida senza pilota, alla visione degli organi interni del corpo nei luoghi difficilmente raggiungibili dagli strumenti tradizionali. Ne sentiremo parlare presto nella vita di tutti i giorni.