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Scritto da Simona Vignali Pubblicato il

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Sempre più pesci in via di estinzione a causa del mare inquinato e dei consumi eccessivi: l'allarme del WWF animali

IL WWF Animali lancia l'allarme: mare inquinato e crescenti consumi eccessivi stanno portando sulla via di estinzione i pesci.

La Notizia

Il consumo di pesce a persona è salito da 10 kg agli attuali 20 kg circa.

Le conseguenze

La popolazione mondiale sia di mammiferi che di pesci negli ultimi 40 anni, dal 1970 al 2012, è caduta al 50% e tonni, sardine, sgombri e simili fino al 75%.

La fonte

L’ultimo rapporto chiamato “Living Blue Planet” 2014, redatto dai ricercatori del WWF (World Wildlife Fund) e dalla Zoogical Society, società di Londra, si è trasformato in una analisi impietosa e preoccupante, mai apparsa così approfondita e precisa, sullo stato di salute della diversità biologica marina che sta alla base della catena alimentare che sostiene di fatto la vita dell’uomo sulla terra ferma. I ricercatori avvertono che il ritmo di pesca attuale farà scomparire, in soli 10 anni, altre migliaia di specie creando una situazione irreversibile nell’ecosistema marino. Questa situazione viene considerata alla stregua di un disastro naturale simile all’oscuramento del Sole.

Le specie più minacciate In Europa e Mediterraneo

  • Il Tonno Rosso: viene usato maggiormente nella preparazione del Sushi diventato una mania mondiale
  • La Cernia Bruna: pescata più per esibirla come trofeo o per ristoranti di lusso estremo
  • Il Branzino: entrato nell’uso comune come pesce raffinato
  • Il Salmone dell’Atlantico: si è fatto la nomea di cibo nutriente per i suoi grassi essenziali, viene affumicato e “fa fine” servirlo a tavola
  • L’Anguilla: da cibo stagionale dei poveri pescatori o popolazioni costiere, a leccornia esotica per chi povero non è mai stato
  • Il Nasello: preferito per la leggerezza delle carni, come il Branzino, il Sarago e altri

Altri pericoli per i Pesci

  • L’Acidificazione del Mare: l’anidride carbonica prodotta dai vulcani sommata a quella prodotta dalle attività umane acidifica le acque sciogliendo i gusci del plancton (minuscoli microrganismi di cui si nutrono tutti i pesci, vedi Balene) che costituiscono il primo anello della catena alimentare marina.
  • La Plastica: viene ingerita dai pesci che alla fine soffocano o presentano anomalie digestive e ne impediscono la riproduzione.
  • La Sparizione della Barrrera Corallina e altre specie: la pesca a strascico ha fatto sparrie il Cetriolo di Mare nelle Galapagos e nel Mar Rosso, pescato per i matrimooni cinesi,  le Mangrovie e la Posidonia Oceanica che funge da riparo per la riproduzione di svariate specie.
  • La sparizione dei Coralli: si prevede che il Corallo sparirà entro il 2050 privando le coste del luogo di riproduzione principale dei Pesci.

Le conseguenze

La penuria del pescato porterà le popolazioni costiere ad allontanarsi dai luoghi dove risiedono per cercare altre fonti di sostentamento.

Chi ha collaborato col WWF per il Rapporto “Living Blue Planet”

Zoological Society of London

Fondata nel 1826, la Società Zoologica di Londra (Zoological Society of London - ZSL ) è una organizzazione scientifica internazionale, con obiettivi di protezione ed educazione alla salvaguardia delle specie animali e dei loro habitat a livello mondiale.

Global Footprint Network

Footprint - letteralmente “impronta del piede” - è un termine inglese usato per indicare l’impatto di una determinata operazione nel proprio ambiente, tipicamente riguardo all’inquinamento. Il GNF promuove i temi della economia sostenibile tramite il Footprint ecologico, uno strumento per misurare la sostenibilità. Collabora con diversi partner per sviluppare metodologie e piani informativi da mettere a disposizione delle autorità locali e internazionali competenti in materia di ecologia e rapporto con lo sviluppo umano.

Water Footprint Network

Il Water Footprint Network si concentra sull’utilizzo sostenibile delle risorse idriche, con particolare attenzione ai temi della equanimità e efficenza. A livello organizzativo è strutturato come una piattaforma di connessione per le diverse realtà internazionali impegnate a conservare l’acqua come bene collettivo.

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