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Cervicale e mal di collo: ne soffrono 6 italiani su 10. Ecco cosa fare

Cervicale e mal di collo: ne soffrono 6 italiani su 10. Ecco cosa fare

Artrosi cervicale e mal di collo? Ecco i rimedi naturali selezionati dalla Mayo Clinic. A cura di Simona Vignali Naturopata Life-style Coach

Secondo uno studio scientifico pubblicato dalla Mayo Clinic, ci sono rimedi naturali efficaci in caso di mal di collo causato da artrosi cervicale. Ecco quali sono, quali sono le cause della cervicale e come ridurre i sintomi. Segui gli articoli e video di Simona Vignali, con studi scientifici che li dimostrano, da 30 anni Life-style Coach, Naturopata esperta di alimentazione.

Quanti‌ ‌italiani‌ ‌soffrono‌ ‌di‌ ‌dolore‌ ‌cervicale?‌

La cifra di chi in Italia soffre di dolore al collo è, a mio avviso, sconvolgente: 15 milioni. La cervicalgia o dolore al collo è una delle malattie sociali più diffuse nella nazione. Infatti oltre il dolore vero e proprio sono le sue conseguenze a preoccupare gli addetti ai lavori come Ortopedici e Traumatologi. I movimenti diventano difficili e rigidi, ci si muove di meno, si hanno disturbi del sonno, aumenta il nervosismo, si perdono giorni di lavoro ecc.

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Quali sono le cause della cervicalgia o dolore al collo?

Il dolore al collo colpisce, secondo gli studi e le statistiche della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, indipendentemente uomini e donne allo stesso modo. Questo dolore costringe una persona a vivere nel disagio e spesso nel dolore anche per tutta la vita. Il dolore si irradia alla nuca, alle spalle, può raggiungere le braccia e anche altri distretti del corpo.

Può essere di tre tipologie: cervicalgia propriamente detta, sindrome cervico brachiale e sindrome cervico cefalica, a seconda delle zone coinvolte. La cervicalgia pura interessa solo il collo, nella nuca e, a volte tra le scapole. La Sindrome brachiale coinvolge il collo e le spalle. La Sindrome Cefalica prende il collo e le spalle e provoca mal di testa, vertigini, nausea, disturbi alla vista e udito.

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Cause del dolore cervicale: Artrosi

La cervicalgia è un dolore che si localizza nella parte posteriore del collo, tra le vertebre C1 e C7, in cima alla colonna vertebrale, sotto la testa. Sono le vertebre del rachide cervicale. Per questo diciamo ”mi fa male la cervicale”, “soffro di cervicale”, “tutta colpa della cervicale”. Una delle cause della cervicalgia o cervicale è l’artrosi. La prima causa è dovuta all’invecchiamento dei tessuti dell’articolazione, nella fattispecie della cartilagine, perde flessibilità e idratazione, si assottiglia sempre di più e protegge di meno le superfici dell’articolazione quando si muovono. Sfregamento uguale più usura della capsula articolare. Il tutto peggiorato dalla perdita di elasticità dei legamenti che sopportano a fatica il carico e la fatica. Le parti del corpo più esposte al lavoro sono la spina dorsale, nella regione lombare, e la zona cervicale, quella di cui tratta questo articolo.

Strappo e contrattura muscolare

Il dolore nella zona cervicale può presentarsi come conseguenza di una contrattura muscolare casuale, non legata alla degenerazione dei tessuti, ed è reversibile, a differenza dal dolore da artrosi cervicale che alla fine dell’attacco è sicuro se ne ripresenterà un altro, perché non-reversibile.

Postura sbagliata e sport

Il dolore alla zona cervicale per la maggior parte è dovuto a una postura errata che assumiamo. Le posizioni che assumiamo al lavoro, pensiamo alle catene di montaggio come a chi lavora tutto il giorno di fronte a un terminale. Anche durante attività sportive si possono assumere posizione sbagliate le cui conseguenze diventano problematiche. Pensate al “gomito del tennista”, oppure alla “sindrome del tunnel carpale”.

Post-trauma

In Italia sono oltre 400.000 le persone che soffrono di una disabilità permanente a causa di un incidente traumatico e, nella maggior parte, è stato coinvolto il sistema scheletrico muscolare. Queste sono le cifre comunicate al congresso tenuto a Riccione, XII Trauma meeting promosso dagli Ortopedici e traumatologi ospedalieri d'Italia (Otodi). Hanno partecipato 1300 persone di professioni sanitarie collegate alla cura del dolore, anche del male al collo.

Scarpe

Tutti gli ortopedici concordano nel consigliare alle donne di NON indossare scarpe con i tacchi troppo alti che costringono l’intera postura in modo innaturale. Meno che mai durante il lavoro dove sono richiesti movimenti complessi del corpo. I fastidi si possono presentare sia nel collo che nella zona dorso lombare, piedi, caviglie, ginocchia. Un tacco alto 5, al massimo 6 cm, è la misura giusta per non esporsi al possibile dolore al collo. Basterebbe limitare i tacchi vertiginosi che arrivano fino a 12 cm solo alle occasioni importanti dove li si indosserebbe per un paio di ore.

 

Cosa fare contro la cervicale?

Prima di tutto rivolgersi al proprio medico di base senza aspettare che i dolori diventino davvero invalidanti. Intervenire in tempo può fare la differenza nel controllo di questo disturbo. Preso in tempo, quando lo si considera uno dei tanti dolorini che passano, può essere sufficiente una terapia antinfiammatoria e la correzione di quelle abitudini che hanno favorito l’insorgere del dolore al collo. Se il dolore è andato avanti il medico indirizzerà verso un ortopedico o fisiatra e poi un fisioterapista  saprà individuare quegli esercizi personalizzati in grado di contrastare il peggioramento prima e allontanare il disturbo nella seconda fase.

Consigli per il dolore al collo

Al risveglio è opportuno “mobilizzare” il collo con movimenti dolci, non bruschi o troppo energici; aiuta a prevenire la recidiva del dolore al collo. Eventualmente seguiranno gli esercizi di stretching paravertebrale messi a punto dal fisioterapista. Non esporsi a correnti di aria fredda, all’aria condizionata, non stare in macchina con i finestrini aperti che provocano con facilità l’insorgere del fastidioso “torcicollo”. Questo è una contrattura dolorosa di alcuni muscoli del collo, semplice, ma difficile da far regredire. Oltre a questo vanno individuate tutte quelle posizioni scorrette che si assumono nello svolgere i compiti della giornata.

Il male al collo è causato da un trauma? Attenzione!

Nessuno immagina che in Italia ci siano già oltre 400.000 reduci da traumi. Queste persone sono dei veri disabili permanenti a causa di un incidente traumatico subito dal sistema muscolo-scheletrico. Nel mondo la cifra sale a 45 milioni.

Uno degli eventi che causa maggior disagio è la frattura del femore prossimale, cioè l’area del femore più vicina al corpo. Poi si passa a rotture dei gomiti, dovute a cadute di vario tipo. Inoltre le lesioni che richiedono un secondo intervento chirurgico salgono al 60%, a causa delle complicazioni che insorgono e che invalidano la persona che le subisce. Si tratta di una situazione drammatica che richiede delle riflessioni da parte della categoria medica che gestisce i traumi, cioè ortopedici e traumatologi, che si sono ripromessi, sempre nel congresso di Riccione, XII Trauma meeting promosso dagli Ortopedici e traumatologi ospedalieri d'Italia (Otodi), di intensificare il dialogo e lo scambio di informazioni ed esperienze tra di loro per "definire percorsi diagnostico-terapeutici che possano effettivamente contenere l'incidenza di complicanze e garantire un recupero funzionale ottimale" e  "Uniformare i trattamenti - spiegano - rappresenta il punto di partenza per poter studiare in maniera significativa i risultati".

Studi scientifici

Evidence-Based Evaluation of Complementary Health Approaches for Pain Management in the United States - Mayo Clinic Proceedings (Richard L. Nahin, Robin Boineau, Partap S. Khalsa, Barbara J. Stussman, Wendy J. Weber)

13-11-2019

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