Cos'è la diarrea
Uno dei disturbi più frequenti alla defecazione è l'evacuazione sotto forma di diarrea (o dissenteria). La diarrea è caratterizzata da un aumento dell'emissione della quantità giornaliera di feci (+ di 200 gr al giorno) con consistenza molle e da un aumento del numero di scariche dell'alvo (canale intestinale).
E' possibile distinguere diversi tipi di diarrea:
1) Diarrea acuta
La dissenteria si scatena soprattutto, 70 % dei casi, da agenti infettivi, ma può essere dovuta anche all'uso di farmaci (es: chemioterapici), alla presenza di residui fecali (fecalomi), al reingerimento di cibi solidi dopo un periodo di digiuno, alle radiazioni e ad altre condizioni patologiche (diverticolite, intossicazioni da metalli pesanti, ischemia intestinale, allergie o intolleranze).
I microrganismi che possono provocare diarrea acuta sono molteplici; tra essi vanno ricordati: Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Vibrio cholerae, Clostridium difficile, Campylobacter jejuni, Salmonella spp., Shigella spp., Giardia lamblia (o intestinalis), Entamoeba histolytica, Rotavirus, Adenovirus, alcune specie di elminti. La lista, comunque, è estremamente lunga.
Un disturbo come questo si propaga nelle zone con condizioni igienico-sanitarie precarie: mancanza di acqua potabile, affollamento, presenza di rifiuti non smaltiti, inadeguata cottura di alcuni cibi.
La diarrea da cause infettive si accompagnano a nausea, vomito, febbre e la diarrea può essere acquosa o sanguinolenta. Quando si ingeriscono cibi che presentano tossine batteriche, si ha vomito, nausea e dolore diffuso da crampi, ma non molto forte. La febbre, invece, è poco frequente.
2) Diarrea cronica
Il più delle volte è dovuta alla presenza di sindrome del colon irritabile ma può essere dovuta alla presenza di morbo celiaco o di malattie infiammatorie intestinali (malattia di Crohn, rettocolite ulcerosa). Ad esse si possono affiancare altre cause tra cui: gastroenterite eosinofila, radiazioni, insufficienza pancreatica, deficit di lattasi, sindrome dell'intestino corto, malattia di Whipple, sindrome da carcinoide, sindrome di Zollinger-Ellison, tumori o alterazioni del sistema endocrino, fecalomi, abuso di lassativi.
Nella diarrea cronica, oltre ai sintomi già presentati, si possono associare deficit nutrizionali dovuti a malassorbimento o al consumo aumentato dei fattori in questione. I deficit nutrizionali possono essere sia generalizzati, che selettivi.
3) Diarree secretorie
Il volume fecale è elevato, a causa della grande perdita di liquidi. Le diarree secretorie sono scatenate dalla presenza di sostanze endogene o esogene (interne ed esterne) in grado di legarsi a recettori specifici situati sulla membrana delle cellule dell'epitelio intestinale. La forte secrezione di cloro all'esterno costituisce la forza trainante per il richiamo di sodio, potassio ed acqua. Si verifica anche secrezione di bicarbonato, ma non è noto il meccanismo con cui ciò avvenga
La perdita di sodio, cloro, bicarbonato, acqua e, in misura minore, di potassio può determinare disidratazione, acidosi metabolica (o acidosi fissa: quando nel sangue aumenta la quantità di acidi, il che porta a una diminuzione del valore di pH) e una diminuzione del gap osmotico fecale (calcolo della concentrazione di sodio e potassio nelle feci).
4) Diarree osmotiche
Le diarree osmotiche compaiono allorché l'osmolarità (calcolo della concentrazione di sodio e potassio nelle feci) del lume intestinale supera di 50-100 mOsm/Kg quella plasmatica. Ciò fa sì che l'acqua sia portata dalle cellule, un processo contrario a quello che fisiologicamente avviene, causato dall'assorbimento di sodio. Le cause di ciò sono riscontrabili al malassorbimento di carboidrati, deficit di lattasi (La lattasi è un enzima deputato alla digestione dello zucchero caratteristico del latte), uso di lassativi o di antiacidi contenenti magnesio.
Diarree di questo tipo determinano alterazioni dell'equilibrio acido-base e degli elettroliti plasmatici (regolazione di importanti processi fisiologici) poco significative.
5) Diarree infiammatorie
Sono caratterizzate da un danno della mucosa intestinale dovuto allo svilupparsi di un'infiammazione che può essere causata da svariati fattori: autoimmunità (Condizione patologica in cui il sistema immunitario di un organismo reagisce contro i tessuti o contro componenti tissutali dell’organismo stesso), ipersensibilità, infezioni, radiazioni, ischemia intestinale (o infarto intestinale), farmaci.
Cause della diarrea
Molteplici fattori possono causare la diarrea. L’assunzione di farmaci, sostanze chimiche, infezioni da virus, parassiti o batteri come anche alcune componenti del cibo possono far scorrere le feci attraverso il tubo digerente causando così il disturbo. Lo stress, l’ansia come anche la sindrome dell’intestino irritabile e l’infiammazione dell’intestino sono cause scatenanti il disturbo.
Le sindromi da malassorbimento
Se il cibo non è normalmente digerito come nel caso delle sindromi da malassorbimento (celiachia, intolleranza al lattosio) si può avere diarrea. Molti cibi, come quelli acidi, possono favorire il transito accellerato delle feci nel colon. Molte persone dopo aver ingerito un determinato cibo, che non tollerano, presentano sempre diarrea.
Sintomi della diarrea
Il sintomo più noto è l’aumento della frequenza delle scariche con feci molli o liquide. Il colore può variare da marrone a colori più chiari. Il colore nero può indicare la presenza di sangue o l’utilizzo di determinati farmaci contro il disturbo. Con la diarrea si ha la presenza di crampi e talvolta di grandi quantità di gas.
La disidratazione
Essendo un disturbo che priva di acqua l’organismo la disidratazione è evidente, quindi bisogna prestarle particolare attenzione per non incorrere in altri gravi disturbi. In alcuni casi, specie nel disturbo causato da sostanza tossica oppure da organismo infettivo si riscontra nausea.