Il retto e Rimedi Naturali
Secondo la Naturopatia, quali sono i rimedi naturali, le cure naturali e lo stile di vita più sano per il retto? Leggi tutte le informazioni raccolte in questa sezione a cura di Simona Vignali, Naturopata, sul retto, e i relativi disturbi come emorroidi e ragadi anali, secondo la visione della Naturopatia.
- Descrizione
- Naturopatia
- Psicosomatica
- Sintomi
- Rimedi Naturali
- Alimenti
- Approfondimento
Il retto in Naturopatia
Il retto è la porzione terminale dell’intestino crasso, compresa tra il colon sigmoideo o sigma e l’orifizio anale. È lungo circa 12 cm, di calibro non uniforme, di forma ampollare per cui è detto anche ampolla rettale. La sua superficie esterna è liscia, a volte con 1-3 solchi trasversali ai quali corrispondono internamente altrettante pieghe, dette valvole rettali. Nel tratto più prossimo all'orifizio anale la superficie interna del retto presenta 5-10 rilievi longitudinali. Come gli altri tratti dell'intestino crasso, anche il retto è costituito da una tunica muscolare, da una sierosa e da una mucosa. La vascolarizzazione del retto è garantita dalle arterie emorroidarie, mentre il sangue refluo viene raccolto dal plesso emorroidario, da cui si originano le vene emorroidarie.
Una zona paticolare
È una zona sottoposta a diverse sollecitazioni visto che è coinvolta nel passaggio delle feci. A volte è soggetta a infiammazione e una delle cause pare sia dovuta a un calo delle difese immunitarie. L’abbassamento delle difese immunitarie porta spesso al rischio di contrarre infezioni.
Meglio prevenire
Le malattie del retto sono spesso associate a quelle anali. Tra queste troviamo la stipsi, le emorroidi, le ragadi, il prolasso, il rettocele (sindrome del retto da sforzo), la proctite, la retto-colite ulcerosa, il cancro del retto e il cancro dell’ano. Per prevenire le patologie rettali o curare i disturbi e le infiammazioni la Naturopatia aiuta con la giusta alimentazione e con rimedi naturali specifici.
Visione naturopatica del retto
Nella maggior parte dei casi l’alimentazione è responsabile dei disturbi del retto, soprattutto per l’abuso di grassi, proteine animali e cibi industriali. Per alleviare o prevenire queste problematiche è utile consumare molte fibre vegetali, contenute nei vegetali o nei cereali integrali, che agiscono da ammorbidente naturale delle feci e allontanano i problemi di stitichezza e secchezza delle feci.
Interpretazione psicosomatica del retto
I disturbi del retto sono collegati a uno sforzo emotivo prolungato, per accettare situazioni o relazioni senza più entusiasmo o convinzione profonda. Le emorroidi sanguinanti rappresentano una perdita di gioia e vitalità, da parte di chi è troppo esigente con se stesso. In questi casi è bene concedersi di provare qualche paura, sperimentare situazioni incerte, lasciare andare il controllo.
Sintomi dei disturbi del retto
Le ragadi ed emorroidi sono i sintomi principali che affliggono il retto e l'ano. Le emorroidi possono essere interne o esterne. Oltre al dolore, possono provocare anemia per eccessivo sanguinamento, spossatezza, nervosismo.
Rimedi naturali per il retto
Le cause più comuni dei disturbi del retto sono la stitichezza cronica e la congestione epatica. Una buona depurazione e il ripristino delle funzioni intestinali sono la fase preliminare di ogni cura specifica. In seguito si può migliorare la circolazione e alleggerire il fegato. Per prevenire le patologie rettali o curare i disturbi e le infiammazioni ci si può aiutare con rimedi naturali specifici.
Achillea millefoglie
L’achillea millefoglie è una pianta erbacea perenne con proprietà antispastiche e antinfiammatorie. Contiene flavonoidi, olio essenziale ricco in terpeni e azuleni e polifenoli. I principi attivi sono presenti sia nelle foglie che nei fiori (le parti della pianta utilizzate). Essendo uno dei migliori rimedi con azione antispastica, viene utilizzato nel trattamento delle emorroidi e delle ragadi anali sotto forma di lavaggi locali. La si può utilizzare anche sotto forma di tisana, magari abbinata all’amamelide.
Amamelide virginiana
L’amamelide virginiana è nota per le sue proprietà antiflogistiche, astringenti, emostatiche e vasocostrittrici. Di questa pianta si utilizzano le foglie e le cortecce dei rametti. I principi attivi sono: flavonoidi, tannini, saponine, olio essenziale. L’amamelide viene utilizzata nei casi di insufficienza venosa, in presenza di emorroidi, nelle flebiti, nelle varici e si rivela utile per molti altri disturbi. L’amamelide si trova sotto forma di estratto secco e fluido, tintura madre ma può essere utilizzata anche per preparare infusi e decotti.
Olio di iperico per combattere il prurito
L’estratto di iperico si ricava dalle sommità fiorite dell’Hypericum perforatum. È consigliato nel caso di prurito anale con presenza di piccole abrasioni perché ha un’eccellente proprietà antinfiammatoria e cicatrizzante. L’azione topica e cosmetica è svolta dall’iperina, un flavonoide con azione lenitiva, cicatrizzante e in grado di ricostituire l’epitelio.
Il cipresso aiuta il microcircolo
Il cipresso, di cui si utilizzano le bacche o frutti, contiene flavonoidi, tannini e olio essenziale. Si utilizza nel caso di disturbi del microcircolo, quindi si rivela efficace in caso di insufficienza venosa periferica ed emorroidi. Ha proprietà vasocostrittrici, astringenti e antispastiche grazie al contenuto di polifenoli.
Per un sollievo immediato
La camomilla ha un’efficace azione antinfiammatoria e calmante sul tessuto irritato, riducendo il prurito e il bruciore. Per un sollievo istantaneo, si può preparare un semicupio alla camomilla, utilizzandone i fiori o fare degli impacchi direttamente sulla zona da trattare per un quarto d’ora circa.
Suggerimenti personalizzati
Se desideri comprendere meglio quali siano i rimedi migliori per il tuo caso, ti invito a contattarmi dal form di questa pagina, per una consulenza via mail oppure di persona. Ti risponderò quanto prima.
Attenzioni a tavola
Per prevenire o curare la stipsi è consigliata un’alimentazione ricca di fibre; fra gli alimenti migliori troviamo i cereali integrali, i legumi, la papaia, i broccoli, gli spinaci. Per rendere le feci più morbide e facilitare la peristalsi intestinale, bere molta acqua durante il giorno rappresenta una buona abitudine. Sono, invece, da evitare i cibi piccanti e speziati, il caffè, l’alcol, i cibi acidi come l’aceto, i fritti, i latticini, i cibi raffinati.
Un'abitudine sbagliata
Inoltre è importante non procrastinare l’evacuazione, reprimendo lo stimolo. Questa cattiva consuetudine porta a un’eccessiva dilatazione dell’ampolla rettale per accumulo delle feci. In questo modo la dilatazione necessaria del retto, per produrre lo stimolo all’evacuazione aumenta, peggiorando la stitichezza.
I broccoli fanno prevenzione
Si è riscontrato che nei broccoli è presente una sostanza, chiamata glucorafanina, in grado di inibire la crescita dei tumori. Il Dipartimento di Agricoltura Americano ha constatato che più il sapore di questi ortaggi è amaro, più glucorafanina è presente. Inoltre contengono anche il sulforano fitocomico, dimostratosi efficace nella prevenzione del cancro al colon e al retto.
L’uva è antiossidante
Sono da considerare tutte le varietà di uva. Infatti contengono resveratrolo, un fenolo che reprime la crescita delle cellule tumorali. Inoltre è presente l’acido ellagico, un composto che inibisce gli enzimi utili alle cellule tumorali, rallentandone la proliferazione.
Il mirtillo previene e combatte le emorroidi
Il mirtillo ha proprietà antiossidanti ed è un efficace rimedio per curare le emorroidi. Contiene diversi principi attivi: tannino; vitamine A e C; sali minerali; pigmenti; acido citrico; acido malico; antocianina; quercetina; flavoni e molto altro. Il contenuto di antociani o antocianine fa sì che il mirtillo sia benefico per ridurre il gonfiore delle emorroidi. Inoltre tonifica e rafforza le vene riducendo la permeabilità. I mirtilli sono anche un’eccellente fonte di fibre insolubili e solubili come la pectina. Le fibre contribuiscono a favorire la motilità intestinale. Per usufruire degli effetti positivi di questa bacca, si può consumare quotidianamente il succo di mirtilli, in tutte le stagioni.
Ribes rossi e neri
Anche i ribes, come i mirtilli, sono delle bacche consigliate in caso di emorroidi per il loro contenuto di vitamina C, minerali e rutina. Quando le emorroidi sono accompagnate a dolore, il ribes può essere utile per lenire i fastidi inducendo la produzione di prostaglandine.
L’olio e i semi di lino
Il lino contiene lignano, una sostanza antiossidante che è in grado di inibire i cambiamenti cancerosi dell’organismo. Nel lino sono anche presenti acidi grassi e Omega 3 che aiutano a prevenire il tumore al colon e le malattie cardiovascolari.
In caso di sanguinamento, il melone è ricco di ferro
È ovviamente indispensabile ripristinare le riserve di ferro in caso di sanguinamento provocato dalle emorroidi. Tra gli alimenti ricchi di ferro si annovera il melone, un frutto estivo piacevole da gustare perché è anche dissetante e mineralizzante, utile per ripristinare i sali minerali persi con il caldo. Contiene anche vitamine A, C e B e ha fama di essere un ottimo ricostituente. Ha anche un effetto leggermente lassativo che non guasta in chi soffre di emorroidi. Il melone è apprezzato anche per le sue proprietà disinfiammanti, diuretiche e fluidificanti per il sangue, riuscendo a rigenerare le cellule.
Il sostegno di un esperto
Se desideri comprendere meglio quali alimenti sono più indicati per i tuoi disturbi, ti invito a contattarmi dal form di questa pagina per una consulneza on-line o una consulenza di persona. Ti risponderò quanto prima.
Il retto, insieme all’ano, rappresenta l’ultima parte del colon ed è spesso soggetto a infiammazioni perché sollecitato dal passaggio delle feci. I disturbi dell’ano e del retto sono spesso collegati.
Tanti fattori importanti per il nostro retto
Le feci non devono essere dure per evitare piccole abrasioni, ragadi anali, emorroidi e presenza di sangue. L’alimentazione è di importanza fondamentale per evitare questi disturbi ed è importante una sana e regolare attività fisica per aiutare la peristalsi intestinale ed evitare la stipsi. Purtroppo anche periodi di stress e tensione eccessiva incidono sulla corretta evacuazione e condizionano la fisiologia dell’ampolla rettale.
Abbi cura di te
Desideri potenziale la salute di questo tuo importante organo? Ti consiglio un approccio naturopatico, globale e personalizzato. Non accontentarti mai del fai da te o di consigli corretti ma pur sempre generici. Ognuno di noi è diverso. Scrivimi con una richiesta di consulenza, a distanza tramite e-mail, oppure di persona nel mio studio.
Disturbi comuni del retto
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Rettocolite ulcerosa
- Definizione
- Cause
- Sintomi
Cos'è la rettocolite ulcerosa
La rettocolite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica della mucosa del retto e/o del colon, generalmente, la parte discendente. La rettocolite ulcerosa interessa il retto, ma può retrocedere fino all'intero colon nei casi più gravi dando un quadro di pancolite (danno infiammatorio di tutto il colon).
La mucosa si presenta molto arrossata, granulare, friabile e facilmente sanguinante; nella fase acuta si manifestano grandi zone affette da ulcera alla mucosa del colon. Si formano isole di epitelio (uno dei quattro tipi fondamentali di tessuto che compongono il corpo) che protrudono nel lume chiamate pseudopolipi.
Non si osserva l'ispessirsi della parete o alterazione della membrana sierosa (dei foglietti o una pellicola di tessuto biologico sieroso la cui funzione è rivestire organi, separare parti anatomiche, chiudere orifizi e mantenere la posizione degli organi) a differenza del morbo di Crohn, altra malattia che fa parte delle malattie infiammatorie croniche intestinali idiopatiche (malattia non dovuta a cause esterne note, ovvero senza causa apparente).
Nelle problematiche più gravi c'è una perdita della funzione neuromuscolare a causa di un danno alla tonaca muscolare e ai plessi nervosi. La situazione diventa grave e si arriva al megacolon tossico (malformazione del colon causata da anomalie congenite, da fattori batterici e da intossicazione da farmaci) in cui l'organo si dilata e progressivamente incancrenisce.
Cause della rettocolite ulcerosa
Le cause della rettocolite ulcerosa non sono ancora ben definite. Gli specialisti ritengono che questa patologia sia dovuta a una reazione alterata del sistema immunitario nei confronti dei batteri che stanziano nel tratto digestivo. E’ comunque certo che un soggetto è più predisposto alla malattia se ha già delle persone affette in famiglia. Alcuni ritengono, invece, che la causa sia dovuta a una determinata tipologia di batterio o virus.
Sintomi della rettocolite ulcerosa
La rettocolite ulcerosa si presenta con diarrea ematica, anche notturna, accompagnata da crampi addominali e dolori, che spesso scompaiono con l’evacuazione. Può capitare con frequenza che lo stimolo sia impellente e difficile da trattenere e che si risolva con una evacuazione di scarso volume o con una scarica di solo muco e sangue.
Sintomi correlati
Il soggetto affetto da rettocolite ulcerosa può presentare anche:
- anemia;
- spossatezza;
- calo ponderale;
- sanguinamento rettale;
- diminuzione dell’appetito;
- perdita di fluidi corporei e di sostanze nutritive;
- lesioni della pelle.
- artrite;
- dolori articolari;
- malattie del fegato;
- osteoporosi;
- infiammazioni degli occhi.
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Emorroidi
- Definizione
- Cause
- Sintomi
Cosa sono le emorroidi
Le emorroidi sono quelle vene che si trovano nel retto e che possono diventare gonfie o infiammate. Per alcuni così tanto dolorose, che si cercano i rimedi naturali e non per curarle in modo veloce.
Quando si soffre di emorroidi infiammate, è bene evitare di bere il caffè che possiede una sostanza abrasiva delle zone danneggiate del tuo corpo. Inoltre è consigliato non mangiare alimenti che contengono latte e latticini come il formaggio, questo potrebbe solo promuovere la costipazione (ingombro intestinale per effetto di cibi ammassati e non digeriti).
Le emorroidi si dividono in emorroidi esterne (visibili, dolorose ma non sanguinano) ed emorroidi interne (non sono visibili, sanguinano e non sono dolorose).
Nelle teorie moderne si parla di emorroidi come di una patologia che interessa le strutture di sostegno del canale ano-rettale causando lo scivolamento verso il basso di questi tessuti. Il cedimento della mucosa rettale spingerebbe verso l'esterno le emorroidi interne che a loro volta coinvolgono con esse quelle esterne (prolasso) causando i tipici sintomi della patologia.
Sicuramente giocano un ruolo determinante le predisposizioni genetiche influenzate da:
- stile di vita
- alimentazione
- gravidanza
- stipsi
- diarrea cronica
Le emorroidi rappresentano la patologia anale più frequente, tanto che secondo recenti studi coinvolgerebbe circa il 90% della popolazione almeno una volta nella vita.
La diagnosi di emorroidi spetta esclusivamente ad un medico, che va contattato appena ci si accorge del disturbo, affinché possa assicurarsi che non ci si trovi di fronte a patologie più importanti.
Cause delle emorroidi
Tra le cause principali delle emorroidi troviamo le disfunzioni intestinali come stitichezza cronica o diarrea cronica e un’alimentazione scorretta, priva di fibre e di liquidi. Le emorroidi si aggravano a causa della sedentarietà; dell’abuso di lassativi; per sforzi eccessivi; per una stazione eretta prolungata o seduta per lungo tempo.
Altri fattori di rischio
L’abuso di alcol e di nicotina sono altri fattori di rischio. Inoltre le emorroidi possono essere correlate a disturbi presenti in zone differenti del corpo come ad esempio problemi funzionali di cuore, vescica o fegato come nel caso della cirrosi epatica. La gravidanza è una condizione che porta allo sviluppo o al peggioramento delle emorroidi.
Sintomi delle emorroidi
Le emorroidi esterne si presentano gonfie e infiammate; le emorroidi interne, invece, sono più difficili da individuare. In ogni caso i sintomi più comuni sono: dolore, bruciore e difficoltà nell’evacuazione. Spesso è anche presente sangue nelle feci. Il sangue scuro proviene dall’interno dell’intestino. Inoltre possono riscontrarsi anche prurito, irritazione, fastidio nella zona anale e dolore rettale.
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Ragadi
- Definizione
- Cause
- Sintomi
Cosa sono le ragadi
La ragade anale è una lacerazione del tessuto dell'ano che non si è rimarginata. Durante la defecazione l'ano si dilata per far passare le feci. Normalmente la dilatazione dell'ano è sufficiente per eseguire questa funzione fisiologica senza complicazioni e senza che la pelle si laceri.
Se per qualche motivo l'ano si dilata troppo allora succede che la pelle in corrispondenza dell'ano si strappa e si rompe. L'ano si dilata eccessivamente quando le feci sono grosse e dure. Chi soffre di stitichezza può essere soggetto a questo tipo di problema.
Lo strappamento della pelle dell'ano è un piccolo taglietto, da cui esce un lieve sanguinamento di color rosso vivo (sangue fresco) che si osserva sia nel water che sulla carta igienica. Se il colore del sangue dovesse essere rosso scuro, sarebbe meglio informare subito il medico curante, perché potrebbe trattarsi di problemi ben più gravi.
Normalmente la pelle lacerata attorno all'ano si rimargina come nelle altre parti del corpo, in pochi giorni, ne' deve preoccupare il passaggio delle feci in una zona con una lacerazione cutanea fresca: i batteri contenuti nelle feci sono tutti ben conosciuti dall'organismo umano (in ogni caso male non fanno accurate pulizie igieniche localizzate).
Se però per questioni meccaniche o di conformazione dell'ano, le lacerazioni sono ripetute nello stesso posto per lunghi periodi, il punto di rottura della pelle è sempre lo stesso,e potrebbe non rimarginarsi più.
La lacerazione che non si rimargina è denominata ragade, ed è una patologia molto diffusa, anche se spesso le persone non ne parlano per vergogna.
Cause delle ragadi
Le cause della rettocolite ulcerosa non sono ancora ben definite. Gli specialisti ritengono che questa patologia sia dovuta a una reazione alterata del sistema immunitario nei confronti dei batteri che stanziano nel tratto digestivo. E’ comunque certo che un soggetto è più predisposto alla malattia se ha già delle persone affette in famiglia. Alcuni ritengono, invece, che la causa sia dovuta a una determinata tipologia di batterio o virus.
Sintomi delle ragadi
I sintomi principali sono il dolore intenso durante l’evacuazione e la presenza di sangue. Dopo che le feci sono state espulse subentrano bruciore e prurito nella zona interessata. Quando le ragadi diventano croniche aumentano il prurito ed eventuali escoriazioni perianali. Se la situazione si aggrava, le ragadi si manifestano con pus e con presenza di fistole.
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Cancro del retto
- Definizione
- Cause
- Sintomi
Cos'è il cancro del retto
I tumori del colon-retto (o tumori dell'intestino crasso) derivano dalla trasformazione di cellule epiteliali a seconda della loro aggressività: se diventano adenomi, sono forme benigne,se adenocarcinomi e sono forme di cancro maligne.
Si può intervenire chirurgicamente asportando il tumore, continuando poi con dei trattamenti chemioterapici complementari definiti adiuvanti (somministrazione a fini terapeutici di farmaci con capacità di distruzione il più possibile mirata e selettiva di manifestazioni biologiche patologiche).
Spesso si ricorre all'impiego di trattamenti chemioterapici, radioterapici o radiochemioterapici combinati da effettuare prima dell'intervento chirurgico nel tentativo di contenere le dimensioni del tumore e permettere una chirurgia il meno demolitiva possibile.
Nei casi in cui non sia possibile operare si utilizzano trattamenti chemioterapici e/o radioterapici, a scopo palliativo (nella medicina tradizionale quando non c'è più soluzione al problema, si cerca di controllare il dolore e di altri sintomi, in modo da rendere la qualità della vita migliore possibile).
Cause del cancro del retto
I polipi benigni, principale causa del cancro al retto
E’ accertato che la causa del cancro al retto, nella maggior parte dei casi, dipenda da polipi benigni. Questo tumore ha origine da una crescita esagerata di cellule normali che sono definite polipo. Le cellule in un polipo possono continuare a crescere a dismisura e, se non si interviene per tempo, eliminandole, possono diventare cancerose.
Altri fattori di rischio
- Sono diversi i fattori di rischio del tumore del retto:
- età; infatti colpisce soprattutto persone con età superiore ai 50 anni;
- familiarità;
- una malattia infiammatoria intestinale cronica come il morbo di Chron o la colite ulcerosa;
- alimentazione squilibrata, quindi una dieta ricca di grassi e con poche fibre;
- obesità;
- sedentarietà;
- fumo o consumo eccessivo di alcol.
Sintomi del cancro del retto
Fra i sintomi principali del cancro al retto si riscontrano:
- presenza di sangue nelle feci, di colore rosso chiaro o scuro;
- possibile presenza di muco nelle feci;
- modificazione dell’attività intestinale con stitichezza o diarrea;
- anemia conseguente;
- calo ponderale non giustificato;
- sensazione di svuotamento incompleto del colon dopo l’evacuazione.
Se la massa tumorale si ingrandisce
Se la massa tumorale si ingrandisce può causare un blocco intestinale, quindi il soggetto può accusare un dolore intenso nell’area addominale, accompagnato da nausea, vomito e incapacità di defecare e di emettere peti.
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- Definizione
- Cause
- Sintomi
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