Il pancreas e Rimedi Naturali
Secondo la Naturopatia, quali sono i rimedi naturali, le cure naturali e lo stile di vita più sano per il pancreas? Leggi tutte le informazioni raccolte in questa sezione a cura di Simona Vignali, Naturopata, sul pancreas, e i relativi disturbi come il diabete e la pancreatite, secondo la visione della Naturopatia.
- Descrizione
- Naturopatia
- Psicosomatica
- Sintomi
- Rimedi Naturali
- Alimenti
- Approfondimento
Il Pancreas in Naturopatia
Il pancreas è una ghiandola voluminosa, lunga e piatta, situata trasversalmente nella parte superiore e posteriore della cavità addominale. È di colore rosa salmone. Nei soggetti giovani raggiunge un peso di circa 80-100 grammi, che tende a ridursi con l'avanzare dell'età; la lunghezza complessiva si colloca intorno ai 15 centimetri. E’ formato da una parte esocrina e una endocrina.
La funzione del pancreas
La sua principale funzione è quella di produrre succo pancreatico prodotto dalla parte esocrina, insulina e glucagone prodotti dalla parte endocrina. Il succo pancreatico ha la funzione di digerire alcune sostanze, mentre l'insulina ed il glucagone hanno come principale funzione quella di controllare la concentrazione di zuccheri nel sangue.
Visione naturopatica del pancreas
Il pancreas esocrino produce il succo pancreatico, una miscela di enzimi digestivi con diverse funzioni, tra cui Amilasi che trasforma gli amidi in zuccheri; Tripsina, che scompone le proteine nei singoliaminoacidi; Lipasi che scompone i grassi in glicerolo e acidi grassi. Il pancreas endocrino produce dueormoni che regolano il livello di zuccheri nel sangue: insulina e glucagone.
Stile di vita
Dal punto di vista naturopatico il pancreas può essere alterato dall’eccesso di zuccheri bianchi, dall’alcool, dall’obesità, dai calcoli alla cistifellea, da iperparatiroidismo, da infezioni virali, dallo stress, da un’alimentazione sbagliata, da una carenza di vitamina B6 o di proteine, da lesioni, da varie sostanze chimiche e farmaci o anche da una cura a base di cortisone.
Interpretazione psicosomatica del pancreas
Il pancreas, collegato al metabolismo degli zuccheri, risente di crisi affettive. I disturbi del pancreas si manifestano in chi ha drammatizzato fortemente un evento recente, o si preoccupa troppo per la famiglia. In chi vive una forte collera perché la famiglia non risponde alle sue aspettative, o gli affetti non vengono corrisposti. Il pancreas si altera nelle persone di grande sensibilità e attività mentale, tristi perché il loro enorme desiderio di amore e dolcezza non è stato soddisfatto.
Fin dalla prima infanzia
Da bambini non si sono sentiti abbastanza riconosciuti. Si tratta di un disturbo sul piano delle emozioni e dei desideri. A volte la persona con disturbi alpancreas soffre di una contraddizione fondamentale: desidera che tutte le persone che ama ricevano benefici, ma se qualcuno ne riceve più di lei diventa gelosa.
Sintomi dei disturbi del pancreas
I disturbi al pancreas provocano dolore addominale, nausea, vomito, febbre, aumento della frequenza cardiaca, sbalzi glicemici nel sangue, eccesso di sete, stanchezza immotivata, prurito alla pelle.
Consigli importanti per il pancreas
Per prevenire disturbi e patologie pancreatiche la natura ci viene incontro con rimedi specifici, utili per ripristinare la funzionalità pancreatica. Vediamo quali sono i rimedi più efficaci.
La galega: pianta ipoglicemizzante
La galega è una pianta utilizzata per la sua azione galattogena ma è anche in grado di diminuire la glicemia. Viene consigliata per curare il diabete mellito e il fegato. È la galegina presente nella pianta a conferirle un’azione ipoglicemizzante e anche il contenuto di sali di cromo. La galega riduce notevolmente il tasso di zuccheri nel sangue. Non sostituisce la terapia insulinica e va assunta dietro consiglio di un medico o naturopata.
La gymnema per combattere l’iperglicemia
La gymnema è una pianta che cresce in Pakistan e in India. L’assunzione di gymnema stimola il pancreas che è così in grado di utilizzare meglio il glucosio per produrre energia. È molto efficace in caso di iperglicemia e diabete. Svolge la sua azione ipoglicemizzante in due modi: blocca l’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale e incrementa la trasformazione metabolica dello zucchero a livello cellulare.
Controllare la glicemia con l’eucalipto
Anche le foglie di eucalipto pare abbiano un’azione ipoglicemizzante, dovuta alla presenza di polifenoli con effetto antiossidante e grazie al contenuto di tannini che sono in grado di bloccare la digestione delle sostanze amilacee e diminuire la glicogenolisi nei tessuti.
La garcinia
La garcinia è una pianta di origine orientale. Contiene acido idrossicitrico HCA che agisce riducendo la trasformazione degli zuccheri in grassi nella cellula e favorisce la loro eliminazione, riducendo anche il senso di fame.L’idrossicitato, presente nella buccia della garcinia, agisce sul fegato diminuendo la produzione di colesterolo e trigliceridi a partire dagli zuccheri.
Evita il fai-da-te
Se desideri comprendere quali sono i migliori rimedi per aiutare il pancreas e prevenire disturbi e patologie, ti consiglio di evitare di fare da solo, assumendo, magari, rimedi poco consoni al tuo caso ma di contattarmi dal form di questa pagina. Puoi richiedere una consulenza on-line oppure di persona, ti risponderò quanto prima.
Come mantenere il pancreas in salute
Chi soffre di disturbi del metabolismo degli zuccheri deve alimentarsi in modo adeguato. Quando il metabolismo degli zuccheri è alterato, anche l’ossidazione dei grassi è squilibrata. La dieta, in genere, va personalizzata ma si possono comunque scegliere cibi integrali, legumi, verdure e frutta non troppo zuccherata, perché non innalzano velocemente la glicemia. Inoltre aiutano la peristalsi intestinale, grazie al contenuto di fibre e non alterano i valori del colesterolo.
Cali di zuccheri o squilibri della glicemia?
Per tenere sotto controllo la fame da “calo di zuccheri” è preferibile fare piccoli pasti più volte al giorno (colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda pomeridiana, cena), per evitare così le ipoglicemie. È consigliabile introdurre nella propria dieta alimenti specifici che aiutino la funzionalità pancreatica. Meglio evitare il consumo di cereali raffinati, di dolci e di grassi saturi.
Le crucifere: ortaggi dalle mille virtù terapeutiche
Tutte le crucifere ovvero cavolfiore, broccolo, verza, cavolo cappuccio, cime di rapa, rapa, rapanello, ecc. hanno diverse virtù terapeutiche. Contengono zolfo, iodio, calcio e vitamina C. Inoltre sono presenti, in minore quantità, il potassio, alcune vitamine del gruppo B e la vitamina K. Le crucifere hanno proprietà antiossidanti e anticancerogene. Proteggono le ossa e prevengono il diabete. Infatti il sulforano, presente nelle crucifere, protegge dal diabete, dall’iperglicemia, dai danni vascolari e dall’eccesso di colesterolo nei vasi arteriosi.
I semi di lino ottimi contro il diabete
Un cucchiaio al giorno di semi di lino macinati pare che sia in grado di migliorare la glicemia a digiuno. Inoltre riequilibra i valori di trigliceridi, colesterolo e emoglobina A1c nei diabetici. I semi di lino contengono fibre solubili che favoriscono la motilità intestinale, formando una mucillagine che previene e cura la stipsi. Hanno la capacità di trattenere le scorie nell’organismo ed espellerle prima che vengano assorbite dall’intestino oltre che facilitare il transito delle feci. Inoltre contengono acido alfa-linoleico che ha un’azione antinfiammatoria ed è in grado di diminuire i livelli di colesterolo “cattivo”. I semi di lino hanno un basso indice glicemico, quindi non innalzano velocemente i livelli di glicemia nel sangue. Inoltre sono privi di glutine.
La soia
La soia, così come i sopra citati semi di lino, contiene fitoestrogeni che sono sostanze biologicamente attive. Secondo studi effettuati sia la soia che il lino hanno effetti positivi sul diabete e sull’obesità. L’azione benefica della soia pare sia dovuta a una proteina che modifica l’azione dell’insulina sulla decomposizione dei grassi. I ricercatori affermano che un’alimentazione ricca di soia e di semi di lino sia utile per prevenire e combattere diabete e obesità.
Il carciofo protegge il pancreas
Il carciofo è noto per la sua azione benefica sul fegato e sui reni ma è anche efficace per prevenire e curare i disturbi legati al metabolismo degli zuccheri. I carciofi freschi, stagionali, hanno poche calorie perché la maggior parte degli zuccheri è presente sotto forma di inulina. L’inulina è un polisaccaride in grado di essere metabolizzato diversamente dall’organismo rispetto ad altri zuccheri. L’organismo, però, non utilizza l’inulina per produrre energia. Questo fa sì che i carciofi siano benefici per chi soffre di diabete perché l’inulina migliora il controllo di zuccheri nel sangue. Perché ciò accada i carciofi devono essere freschi altrimenti l’inulina si trasforma in altri tipi di zuccheri. Inoltre, grazie alle sue proprietà e alla presenza di fibre vegetali, il carciofo è un aiuto valido nella gestione del flusso di bile. È anche in grado di equilibrare i livelli di colesterolo e trigliceridi e proteggere lo stomaco.
Meglio affidarsi ai consigli di un professionista
Se desideri conoscere meglio quali siano i migliori alimenti per prevenire o curare i disturbi del pancreas, ti invito a contattarmi dal form di questa pagina, per una consulenza on-line oppure di persona, ti risponderò quanto prima.
L'importanza dell'insulina
Il pancreas è una ghiandola dell’apparato digerente, posta dietro lo stomaco. È indispensabile per la digestione di zuccheri e grassi. Il pancreas produce insulina e regola il livello di glucosio nel sangue. L’insulina è un ormone che ha il compito di far passare il glucosio dal sangue alle cellule, impedendo che rimanga in circolo e che si innalzi la sua concentrazione ematica che comporterebbe, come conseguenza, un aumento della glicemia.
Resistenza all'insulina, cos'è?
Quando le cellule “resistono” e non fanno entrare il glucosio, questo ritorna nel sangue. Si parla così di “insulino resistenza”, un disturbo ormai molto diffuso che si accompagna a sonnolenza e stanchezza oltre che a iper glicemia. L’insulino resistenza determina anche una disfunzione del metabolismo degli acidi grassi, comportando aumento di peso e aumento del grasso addominale. Il mal funzionamento delle cellule pancreatiche porta ad una patologia sempre più diffusa: il diabete. Inoltre se il pancreas si infiamma può insorgere la pancreatite che può essere acuta o cronica.
Attenzione allo stress
E’ molto importante evitare lo stress. Infatti una delle risposte corporee allo stress è un aumento dell'attività delle ghiandole surrenali, che induce un aumento degli zuccheri nel sangue e mette sotto sforzo il pancreas. In questi casi la naturopatia consiglia di non agire direttamente sulla ghiandola, ma sul riequilibrio generale del sistema psico-fisico.
Abbi cura di te
Desideri potenziale la salute di questo tuo importante organo? Ti consiglio un approccio naturopatico, globale e personalizzato. Non accontentarti mai del fai da te o di consigli corretti ma pur sempre generici. Ognuno di noi è diverso. Scrivimi con una richiesta di consulenza, a distanza tramite e-mail, oppure di persona nel mio studio.
Disturbi comuni del pancreas
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Tumore del pancreas
- Definizione
- Cause
- Sintomi
Che cos'è il tumore del pancreas?
Il cancro del pancreas, o tumore del pancreas o neoplasia del pancreas (detto anche adenocarcinoma pancreatico) è un cancro che origina da cellule all'interno del pancreas.
Le funzioni del pancreas
Il pancreas è l'organo che produce insulina, ormone proteico dalle proprietà anaboliche. L'insulina svolge una funzione principale, quella di regolare i livelli di glucosio ematico (zuccheri nel sangue), riducendo la glicemia mediante l'attivazione di diversi processi metabolici e cellulari(e dunque i suoi tumori possono esordire provocando una sintomatologia ipoglicemica o iperglicemica).
La dinamica della patologia tumore al pancreas
Attraverso il coledoco (sbocco che condivide con la colecisti, e spesso i suoi tumori si manifestano con un ittero, ossia colorazione giallastra della pelle), emette enzimi pancreatici nel duodeno, che servono principalmente per digerire grassi, proteine e amidi (e per questo può manifestarsi con vaghi dolori, nausea, problemi digestivi, flatulenza e intolleranze alimentari).
Cause del tumore del pancreas
Fra le cause che sono state riscontrate, troviamo:
- Il fumo (fattore a rischio soprattutto nei forti fumatori);
- Il diabete;
- La pancreatite (un’infiammazione del pancreas abbastanza dolorosa);
- L’obesità;
- Una dieta ricca di grassi animali;
- Un consumo eccessivo di alcol;
- Fattori genetici;
- Fattori ambientali (secondo alcuni studi, lavoratori impiegati nel settore chimico, a contatto con metalli, gas, carbone e anche pellami).
Quali sono i sintomi del tumore al pancreas?
I sintomi sono spesso vaghi, conducendo a consistenti ritardi nella diagnosi. Inizialmente il tumore al pancreas è asintomatico. Quando si diffonde, presenta uno o più dei seguenti sintomi:
- Urine scure;
- Feci chiare e che galleggiano;
- Ittero;
- Dolore nella parte mediana della schiena;
- Dolore nella parte alta dell’addome;
Attenzione alla depressione
Spesso la depressione è un sintomo che preannuncia il tumore al pancreas. Se il tumore è in fase ancora più avanzata, possono manifestarsi altri sintomi:
- Spossatezza estrema;
- Scarso appetito o persistente senso di sazietà;
- Nausea, vomito.
Questi ultimi sintomi possono anche presentarsi in altre patologie. In ogni caso non vanno sottovalutati e occorre rivolgersi ad uno specialista.
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Diabete Mellito
- Definizione
- Cause
- Sintomi
Cos'è il diabete mellito?
Con il termine diabete mellito ci si riferisce a una serie di disturbi metabolici caratterizzati da alti livelli di zuccheri (glucosio) nel sangue, causati da difetti nella secrezione o nell'azione dell'insulina, oppure dalla concomitanza di entrambe le cause.
Troppo glucosio nel sangue
Il diabete mellito (chiamato comunemente diabete o diabete di tipo 2), è una malattia caratterizzata da "urina dolce" ed eccessiva perdita di massa muscolare. Gli elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) portano infatti alla fuoriuscita dello stesso nelle urine, fenomeno a cui si deve la definizione di "urina dolce".
L'insulina controlla la glicemia
Generalmente la quantità di glucosio nel sangue è controllata dall'insulina, ormone prodotto dal pancreas. All'insulina spetta il compito di abbassare il livello di glucosio nel sangue. Quando la glicemia aumenta (ad esempio, dopo aver mangiato), l'insulina viene rilasciata dal pancreas per equilibrare il livello di glucosio. Nei pazienti affetti da diabete, l'assenza o l'insufficiente produzione di insulina causa iperglicemia.
Cause del diabete mellito
Il diabete mellito può essere di tipo 1 o di tipo 2.
Nel diabete mellito di tipo 1 il glucosio non riesce ad entrare nelle cellule e viene ridistribuito nel sangue.
Nel diabete mellito di tipo 2 compare una situazione di insulinoresistenza, quindi la quantità di insulina è congrua però il numero di recettori cellulari (di “porte”) che consentono l’accesso del glucosio non è proporzionato. Quindi l’insulina c’è ma non può essere usata, provocando, così, l’aumento di glicemia nel sangue. Quest’ultimo è il tipo di diabete più frequente ed è tipico della maturità.
Esiste un tipo di diabete gestazionale, legato alla gravidanza. La causa sono gli sconvolgimenti ormonali che aumentano la resistenza all’insulina.
Fra le cause del diabete mellito si individuano:
- Fattori ereditari;
- Obesità;
- Stress;
- Sedentarietà;
- Ipertensione;
- Valori squilibrati di colesterolo e trigliceridi.
Quali sono i sintomi del diabete mellito?
Fra i sintomi del diabete mellito riscontriamo:
- Bisogno eccessivo di bere;
- Minzione frequente (anche di notte);
- Appetito esagerato;
- Perdita di peso immotivata;
- Stanchezza;
- Disturbi della vista (vista offuscata);
- Prurito persistente.
In caso di diabete mellito si accusa anche una guarigione più lenta in caso di ferite, tagli e infezioni.
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Pancreatite
- Definizione
- Cause
- Sintomi
Cos'è la pancreatite
La pancreatite è un malattia infiammatoria del pancreas. Può essere classificata come:
Pancreatite acuta è una flogosi (infiammazione) acuta del pancreas, si manifesta rapidamente e al contrario della pancreatite cronica, salvo esiti di lesioni necrotiche, consente la piena restitutio ad integrum (ritorno alla normalità strutturale).
La pancreatite edematosa (o edema pancreatico), leggera forma di infiammazione e aumento di volume della ghiandola in cui non si è ancora arrivati alla morte di tessuti o la necrosi è comunque parcellare e il danno è dovuto più all'attivazione del sistema immunitario; in linea di principio è totalmente reversibile senza danni permanenti al pancreas.
La pancreatite necrotico-emorragica, piuttosto grave, per cui all'infiammazione e alla necrosi (complesso di alterazioni che determinano la morte di un gruppo di cellule o di parte di un tessuto o di un intero organo) estesa in zone del pancreas, alla distruzione dei vasi che lo irrorano, si aggiunge un danno che comprende più organi.
La pancreatite cronica è una malattia infiammatoria del pancreas che dura nel tempo.
Si possono riscontrare episodi di riacutizzazione (nei confronti di un pancreas già da prima infiammato), oppure come danno cronico che si manifesta periodicamente con dolori all'addome persistenti, accompagnati da malassorbimento.
La pancreatite è più frequente tra gli uomini (75% dei casi), in fascia 30-40 anni. L'incidenza annuale è pari a 3-9 ogni 100.000 abitanti.
Cause della pancreatite
Ci sono diverse forme di pancreatite che può essere acuta o cronica. Le cause principali, nella forma acuta, sono l’abuso di alcool e i calcoli biliare. In casi rari può anche essere conseguenza di un’infezione, come la parotite.
La pancreatite acuta può essere: pancreatite edematosa o pancreatite necrotico emorragica acuta.
Nella pancreatite cronica la causa principale è l’abuso di alcool ma ci possono essere cause meno frequenti di origine metabolica, ereditaria (correlata alla fibrosi cistica), autoimmune.
Fra le altre cause generali ritroviamo:
- L’assunzione di alcuni farmaci;
- Traumi o interventi chirurgici all’addome;
- Malformazioni del pancreas o dell’intestino.
Quali sono i sintomi della pancreatite?
La pancreatite si manifesta inizialmente con un dolore nella parte superiore dell’addome, identificato, dal soggetto, come un mal di pancia che si prolunga per giorni. Il dolore è forte e può essere continuo. Può estendersi alla schiena e in altre zone. A volte il dolore peggiora dopo i pasti e può accompagnarsi a nausea, vomito e febbre.
Nei soggetti colpiti da pancreatite acuta si riscontrano:
- Nausea;
- Vomito;
- Febbre;
- Addome gonfio e dolorante;
- Accelerazione del ritmo cardiaco;
- Nei casi gravi: disidratazione e pressione molto bassa. In concomitanza insufficienza cardiaca, polmonare o renale.
Complicazione della pancreatite
A volte può insorgere un’emorragia all’interno del pancreas che può causare la morte del soggetto (anche se molto rara). In caso di pancreatite acuta, nel sangue si rilevano alti livelli di enzimi digestivi e, a volte, anche di sostanze chimiche come il calcio, il magnesio, il sodio, il potassio. Il soggetto può anche presentare alti livelli di glucosio e di grassi. Nelle forme più lievi, la pancreatite passa in alcuni giorni; nelle forme più gravi possono rimanere strascichi, dall’insufficienza digestiva al diabete.
Sintomi pancreatite cronica
I sintomi della pancreatite cronica sono specifici:
- Dolore alla parte alta dell’addome che peggiora durante i pasti;
- Dimagrimento;
- Steatorrea ovvero feci untuose con presenza di grassi non digeriti;
- Malassorbimento;
- Flatulenza;
- Inappetenza;
- Diabete, causato dalla distruzione delle cellule produttrici di insulina.
Tra le conseguenze della pancreatite cronica c’è il tumore al pancreas.
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Fibrosi cistica
- Definizione
- Cause
- Sintomi
Cos'è la fibrosi cistica?
La fibrosi cistica (detta anche FC, o mucoviscidosi, o malattia fibrocistica del pancreas), è una malattia genetica recessiva (malattia genetica dovuta a un gene difettoso presente su un autosoma), manifestandosi pienamente soltanto negli omozigoti (è la condizione in cui ognuno dei due o più alleli dello stesso gene, presenti in ciascun cromosoma omologo, codificano in maniera identica) e con nessuna sintomatologia clinica negli eterozigoti (la condizione genetica di una cellula o di un organismo costituita dalla presenza di una coppia di alleli diversi per un dato gene), causata da una mutazione del gene CFTCR (Cystic Fibrosis Transmembrane Conductance Regulator) che codifica una proteina di 1480 aminoacidi situata sulla membrana cellulare delle cellule epiteliali.
Alterazioni complesse
Generalmente il compito di tale proteina è quello di portare il cloro attraverso le membrane cellulari a livello della membrana apicale (del punto più in alto) delle cellule epiteliali di vie aeree, del pancreas, dell'intestino, delle ghiandole sudoripare, delle ghiandole salivari e dei vasi deferenti. Lo squilibrio ionico è causato da un'alterazione della secrezione da parte delle cellule epiteliali di ioni cloro e un conseguente maggior riassorbimento di sodio e acqua.
Malattia genetica
È la malattia genetica ereditaria mortale più comune nella popolazione caucasica (della regione del Caucaso). Si conoscono più di 1000 diverse mutazioni del gene CFTR. Questa patologia è caratterizzata da un'anomalia nel trasporto del cloro nella membrana delle cellule delle ghiandole a secrezione esterna. Le ghiandole producono muco denso e vischioso e quindi poco scorrevole.
Le secrezioni mucose sono anomale
Negli organi interessati, le secrezioni mucose, sono viscide in modo non normale, e provocano un'ostruzione dei dotti principali, provocando l'insorgenza di gran parte delle manifestazioni cliniche tipiche della malattia. Generalmente la fibrosi cistica provoca la comparsa di infezioni polmonari ricorrenti, insufficienza pancreatica, di steatorrea (presenza di notevoli quantità di sostanze grasse non digerite nelle feci), di stati di malnutrizione, di cirrosi epatica, di ostruzione intestinale e di infertilità maschile; è una malattia molto grave.
Cause della fibrosi cistica
La fibrosi cistica dipende da un gene difettoso che altera una proteina il cui scopo è regolare il trasporto del cloruro di sodio (sale) attraverso la membrana cellulare. Di conseguenza si avranno secrezioni più viscose nell’apparato respiratorio, digerente e riproduttivo.La fibrosi cistica comporta un incremento della presenza di sale nel sudore.
Malattia ereditaria
Il bambino eredita il gene difettoso dai genitori. Se eredita due copie del gene, si instaura la malattia, se ne eredita solo una diventerà portatore sano di fibrosi cistica e potrà, comunque, trasmetterla ai figli.
Gli acidi grassi
Alcuni specialisti sostengono che una delle cause scatenanti possa essere lo squilibrio degli acidi grassi essenziali; infatti si è rilevato, nei soggetti affetti da questa malattia, un livello alto di acido arachidonico e una carenza di acido docosaexanoico, un altro acido grasso.
Quali sono i sintomi della fibrosi cistica?
I sintomi sono differenti in base alla gravità della malattia.
Nei neonati la malattia si presenta con:
- Blocco intestinale (uno dei primi sintomi);
- Crescita ritardata;
- Steatorrea (feci untuose e abbondanti);
- Ripetute infezioni respiratorie.
Nei bambini e nei ragazzi, la malattia si manifesta con:
- Blocco intestinale;
- Feci maleodoranti e untuose;
- Sapore salato della pelle;
- Crescita ritardata;
- Catarro viscoso;
- Asma;
- Tosse;
- Infezioni ricorrenti alle vie respiratorie;
- Prolasso rettale;
- Dita “a bacchetta di tamburo” (dita delle mani e dei piedi gonfie e con le punte arrotondate).
Altre complicanze
Il soggetto affetto da fibrosi cistica può soffrire di infezioni croniche alle vie respiratorie e soffrire di sanguinamento polmonare con emottisi (presenza di sangue, tossendo) o di pneumotorace. Spesso sono presenti polipi nasali. Le malattie polmonari, nel tempo, possono causare un collasso della parte destra inferiore del cuore.
Diversi organi coinvolti
I soggetti affetti da fibrosi cistica possono manifestare complicazioni nutrizionali o dell’apparato riproduttivo. Presentano carenze nutrizionali, diarrea cronica, problemi epatici come la cirrosi o manifestare il diabete.Se la malattia colpisce l’apparato riproduttivo, ci si può imbattere in problemi di fertilità. Molti malati soffrono, infatti, di sterilità.
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