L'intestino tenue e Rimedi Naturali

Secondo la Naturopatia, quali sono i rimedi naturali, le cure naturali e lo stile di vita più sano per l’intestino tenue? Leggi tutte le informazioni raccolte in questa sezione a cura di Simona Vignali, Naturopata sull’intestino tenue, e i relativi disturbi come le intolleranze alimentari, malassorbimento e morbo celiaco, secondo la visione della Naturopatia.

  • Descrizione
  • Naturopatia
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  • Sintomi
  • Rimedi Naturali
  • Alimenti
  • Approfondimento
  • L'Intestino tenue in Naturopatiaintestino tenueposizione intestino tenue

    Con i suoi 6-8 metri di lunghezza è il segmento più lungo del canale digerente ed occupa la maggior parte della cavità addominale. Esso si estende tortuosamente dal piloro, che lo divide dallo stomaco, alla valvola ileocecale, dove inizia l’intestino crasso o colon. E’ suddiviso in tre segmenti, duodeno, digiuno e ileo. E’ come un tubo dal diametro variabile, dai 5 ai 2,5 centimetri.  La superficie interna è enormemente aumentata dalla presenza di pliche circolari,  villi intestinali e microvilli, fino a circa 500 metri quadrati. Ciò consente l'assorbimento di tutte le sostanze nutritive da parte delle cellule assorbenti, di qui le sostanze nutritive passano nel sangue e nell’organismo.

  • Visione naturopatica dell'intestino tenue

    La parete intestinale integra lascia passare i nutrienti e scarta le sostanze tossiche. Nel caso la parete intestinale non fosse integra ma permeabile non fungerà più da filtro, lasciando passare anche agenti patogeni e scorie. La funzionalità dell’intestino tenue può essere compromessa da una proliferazione eccessiva di batteri nocivi detta SIBO (sindrome da sovracrescita batterica nel tenue). Le cause della SIBO sono diverse e i sintomi sono molto riconoscibili: gonfiore, dolore addominale, borborigmi, diarrea oltre a sintomi extra-intestinali come malassorbimento, caloponderale, anemia, ecc.

    Cattivo assorbimento

    Nel caso di cattivo assorbimento nell'intestino tenue vale la pena togliere dalla dieta, a rotazione, i potenziali allergenici.  I principali sono quattro 1. cibi che contengono glutine 2. latte e suoi derivati 3. zucchero bianco e i cibi ric­chi di zuccheri bianchi 4. cibi sospetti, come caffè, tè, arachidi, crostacei, pomodori.  Oltre a ciò, alcune erbe possono facilitare il funzionamento e l’assimilazione da parte del tenue. Intestino sano, corpo sano.

     

     

  • L'intestino è il secondo cervello

    L’intestino è considerato il nostro “secondo cervello”, o "cervello enterico" essendo ricco di neuroni. Comunica con il cervello centrale, con cui scambia diverse informazioni. Un’alimentazione scorretta e priva di nutrienti, lo scarso movimento fisico, mangiare velocemente o in condizioni di stress e tensione, sono fattori che incidono sull’equilibrio della flora batterica intestinale.

    Carattere? No, flora batterica

    Se questa è alterata, porta a scompensi e malattie ma anche a problemi di natura psicologica come mancanza di concentrazione, scarsa energia, depressione, ansia, ecc. Questo avviene perché il “cervello enterico” comunica con il cervello centrale.

  • Sintomi dei disturbi dell'intestino tenue

    Nei casi più frequenti, il cattivo assorbimento nasce da una intolleranza a partico­lari cibi che provoca danni al rivestimento delle pareti intestinali. La reazione può essere grave ed evidente oppure leggera senza sintomi visibili. In ogni caso se il tenue non assimila bene i nutrienti, compaiono sintomi quali debolezza,palloreaffaticamentodepressione, mancanza di tono muscolare, difficoltà di concentrazione, bassa resistenza allo stress.

    Leggi qui sotto la descrizione di tutti i disturbi specifici di questo organo, con i sintomi e le possibili cause. 

  • Intestino sano, corpo sano

    Se l’intestino tenue è in salute, corpo e mente sono in salute e in equilibrio. In caso contrario ci si imbatterà in disturbi e patologie, più o meno gravi, a carico non solo dell’apparato digerente ma anche di altri apparati e distretti corporei.

    Alimenti e calma interiore

    E'  importante prendersi cura di sé alimentandosi correttamente, facendo un’adeguata attività fisica e imparando a gestire le tensioni, trasformandole nell’immediato. Quindi adottare un’alimentazione integrale e vegetale, con cibi freschi e biologici e dedicarsi a un’attività fisica che appaghi il corpo e lo spirito. Ci si può avvicinare allo yoga, alla meditazione o al tai chi per imparare a trasformare le tensioni e le paure, impedendo a queste di travolgerci. I probiotici possono essere utili per riequilibrare la flora batterica intestinale. Inoltre ci sono alcuni utili rimedi naturali per mantenere inalterata la funzionalità intestinale o per riequilibrarla.

    Argilla verde ventilata

    L’argilla verde ventilata deriva da rocce particolari dette feldspati e, per questo motivo, è ricca di un’infinità di minerali. L’alta concentrazione di minerali, con alto potere assorbente, la rende un rimedio con effetto depurativo. Agisce contrastando l’acidificazione del ph del sangue e la circolazione dei metalli pesanti; infatti si dice che abbia un’azione “chelante”. Quindi l’argilla depura dall’intossicazione da metalli pesanti, presenti nell’aria che respiriamo, negli alimenti, ecc. L’argilla ha proprietà antibatteriche, assorbenti, cicatrizzanti e mineralizzanti. È utile per il benessere e il riequilibrio della funzionalità dell’apparato digerente e del fegato.

    Succo di aloe vera

    Le proprietà dell’aloe sono innumerevoli. Innanzitutto è ricca di minerali, aminoacidi, vitamine (A, C, D, E e il gruppo B) ed enzimi, necessari a tutti i processi vitali. Ci concentriamo, però, solo su una delle sue molteplici proprietà, utile per mantenere l’intestino in salute. L’aloe è depurante. È in grado di disintossicare l’organismo dalle tossine. I saccaridi in essa contenuti aderiscono alle pareti intestinali formando una barriera protettiva che ostacola l’assorbimento di sostanze nocive. Grazie all’aloe, l’intestino sarà più forte e protetto. 

    Olio di menta piperita: potente antibatterico

    L’olio di menta piperita è antibatterico, antiparassitario, digestivo, antiemetico e antinfiammatorio. I suoi principi attivi sono mentolo e mentone, efficaci in un ampio spettro di condizioni di salute. Viene utilizzato per eliminare i batteri patogeni senza danneggiare la flora intestinale “buona”. Da studi effettuati si è appurato che l’olio di menta piperita uccide solo i ceppi batterici nocivi ed è risultato efficace, ad esempio, contro l’escherichia coli. Lo si può trovare in capsule, che sono ben rivestite, in modo da passare indenni attraverso l’ambiente acido dello stomaco e rilasciare il loro contenuto solo quando sono giunte nell’intestino tenue.

    Olio di origano

    L’olio di origano è molto indicato per la salute dell’intestino tenue. Infatti è un potente antibatterico e antivirale che non distrugge i batteri benefici. Il principio attivo dell’origano è il carvacrolo che è il responsabile dell’azione benefica sull’intestino.

    Se desideri dei consigli personalizzati

    Se desideri dei consigli personalizzati per risolvere i tuoi disturbi, ti invito a contattarmi dal form di questa pagina, per una consulenza via mail o di persona, ti risponderò quanto prima.

     

     

     

     

  • La dieta corretta 

    Se è stata riscontrata un’eccessiva proliferazione batterica che si accompagna a disturbi ben precisi come meteorismo, gonfiore addominale, stipsi e/o diarrea, malassorbimento, stanchezza, dolori artro-muscolari, reflusso gastrico, acne, ecc., sarà importante correggere l’alimentazione. Sicuramente va ridotto il consumo di carboidrati in modo da non continuare a “nutrire” i batteri intestinali.

    Lo stress non aiuta, l'alimentazione sì

    Lo stress incide negativamente perché fa prevalere il sistema nervoso simpatico, condizionando la peristalsi intestinale e riducendo la secrezione di acido cloridrico. In condizioni di relax prevale, invece, il sistema parasimpatico che tiene in equilibrio la funzionalità digestiva e intestinale. Ci sono alimenti che favoriscono naturalmente la buona funzionalità del tenue e di cui si consiglia il consumo.

    Avocado

    Un ottimo frutto per aiutare la funzionalità intestinale è l’avocado. L’avocado contiene grassi monoinsaturi e diverse vitamine. Il contenuto di grassi insaturi permette di ripulire l’intestino. Questo alimento lubrifica e nutre l’intestino; ha la capacità di convertire la fibra insolubile in fibra altamente digeribile.

    Olio di vinaccioli con proprietà antinfiammatorie

    L’olio di vinaccioli deriva dai semi degli acini di uva e ha notevoli proprietà antiossidanti. Contiene acidi grassi insaturi, utili per ripulire l’intestino e ha un’azione antinfiammatoria. Contiene vitamina F e vitamina E oltre all’acido linoleico. Ha anche un effetto drenante, utile per eliminare i liquidi in eccesso.

    Semi di girasole

    I semi di girasole contengono acido folico, acido linoleico, vitamine del gruppo B, vitamina E e diversi sali minerali. Consumarli regolarmente, senza eccedere, è molto d’aiuto per l’intestino. Sono degli ottimi spezzafame e hanno un’azione antinfiammatoria.

    Curcuma: la spezia dell’Oriente

    La curcuma è conosciuta e utilizzata nella medicina ayurvedica per le sue qualità antinfiammatorie e antiossidanti. Il consumo di curcuma migliora la funzionalità di stomaco e intestino e combatte il colesterolo “cattivo”. È utile alle persone che soffrono di dispepsia, di flatulenza e meteorismo. È utile anche nei casi di disbiosi e di parassitosi intestinale.

    Gli utili consigli di un esperto

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  • L’intestino tenue è l’organo imputato all’assimilazione dei nutrienti che avviene grazie a delle estroflessioni chiamate villi. Nell’intestino tenue vivono in equilibrio diverse specie batteriche, ma se questo equilibrio si spezza si rischia di compromettere la funzionalità di questo organo digestivo.

    La proliferazione batterica intestnale

    Uno dei problemi principali e molto diffusi è la “sindrome da proliferazione batterica intestinale” (SIBO) caratterizzata da una crescita eccessiva di batteri nell’intestino tenue.Spesso si tratta di batteri che provengono dal colon. In ogni caso sconvolgono l’equilibrio della flora batterica e sono causa di diversi disturbi. La proliferazione batterica eccessiva si accompagna a difficoltà digestive e malassorbimento dei nutrienti, producendo quantità notevoli di gas idrogeno e metano. Questi gas sono prodotti dalla flora batterica intestinale come conseguenza della fermentazione dei glucidi.

    La permeabilità intestinale

    La flora fermentativa che è presente nell’intestino in modo naturale, se alimentata con enormi quantità di carboidrati, si riproduce eccessivamente e porta alla SIBO. Quest’ultima può essere associata alla Sindrome da Permeabilità Intestinale. Quando la parete intestinale diventa permeabile non funge più da filtro, lasciando passare nel sangue non solo i nutrienti ma anche le tossine. Per questi motivi è fondamentale prendersi cura del proprio intestino, salvaguardando la funzionalità, prevenendone i disturbi o cercando di curarli.

    Abbi cura di te

    Desideri potenziale la salute di questo tuo importante organo? Ti consiglio un approccio naturopatico, globale e personalizzato. Non accontentarti mai del fai da te o di consigli corretti ma pur sempre generici. Ognuno di noi è diverso. Scrivimi con una richiesta di consulenza, a distanza tramite e-mail, oppure di persona nel mio studio.

Disturbi comuni dell'intestino tenue

  • Intolleranze alimentari

    • Definizione
    • Cause
    • Sintomi
    • Cosa sono le intolleranze alimentari

      Le Intolleranze alimentari (dette anche ipersensibilità alimentari) non causano shock anafilattico come le allergie alimentari; inoltre generalmente non rispondono ai classici test allergici cutanei. Le intolleranze alimentari non provocano quasi mai reazioni violente ed immediate. Spesso risulta difficile collegarle a un cibo in particolare.

      Ipersensibilità a certi alimenti

      Quando si è intolleranti a qualche alimento, nel corpo c'è un accumulo di sostanze responsabili di ipersensibilità, che hanno superato il livello-soglia. Le reazioni non sono immediate, ma si manifestano da 1 a 36 ore dopo l'assunzione del cibo in questione. Per migliorare la situazione è necessario astenersi totalmente dall'ingerire per almeno 2-3 mesi il cibo incriminato, anche nelle sue forme nascoste (es. siero di latte nel prosciutto cotto) o che possono generare reazioni incrociate (es. latticini con carne di manzo).

      Gli alimenti che spesso danno intolleranze 

      1) pomodoro, birra, formaggio stagionato e fermentato, spinaci, funghi, cioccolato, tonno in scatola, ecc. (ricchi di istamina)
      2) fragole, ecc. (liberatori di istamina)
      3) pesce, arance, uova, soia, latte vaccino, pesche, kiwi, crostacei, ecc.(che tendenzialmente danno allergia)
      4) latte e latticini, lieviti, frumento, oli vegetali, olio di oliva, ecc. (che spesso causano intolleranza)

    • Cause delle intolleranze alimentari

      Generalmente la causa delle intolleranze alimentari è un'irritazione della mucosa intestinale, innescando allergie per esempio ai pollini, agli acari o al contatto di tessuti, metalli, ecc.

       

      Cattiva digestione di certe sostanze

      L'organismo non riesce a digerire un determinato cibo, perché affetto da difetti metabolici, causati dalle abitudini nello stile di vita (poca masticazione, sbagliate combinazioni alimentari, ecc.), o da stati emotivi alterati, o dall'assunzione di farmaci antibiotici. 

      Eventi esterni concomitanti

      Anche l'inquinamento atmosferico, le sostanze chimiche addizionate nei cibi possono produrre un'intolleranza alle sostanze aggiunte oppure, ancor peggio, diventare veicolanti delle molecole contenute nell'alimento (soprattutto Proteine) e renderle fonte di Intolleranza.

    • Sintomi delle intolleranze alimentari

      Le intolleranze alimentari si manifestano spesso con stanchezza, cefalea (mal di testa), gonfiori addominali postprandiali (dopo pranzo), infezioni ricorrenti, dolori articolari, ecc. o con modificazioni cutanee come pelle secca, eczemi (reazioni dermiche infiammatorie pruriginose e non contagiose), orticaria (comparsa di piccole macchie sulla pelle); spesso sono correlate a disturbi riguardanti il peso corporeo, sia in eccesso che in difetto.

  • Malassorbimento

    • Definizione
    • Cause
    • Sintomi
    • Cos'è il malassorbimento

      Le sindromi da malassorbimento sono un gruppo di patologie caratterizzate da un insufficiente assorbimento di lipidi, vitamine, proteine, carboidrati, elettroliti, sali minerali e acqua. Il segnale che generalmente si manifesta è la diarrea cronica (dissenteria cronica) ricca di grassi nelle feci (steatorrea).

       

    • Cause del malassorbimento

      Il malassorbimento è causato da alterazioni di almeno una delle seguenti funzioni digestive

      1. Digestione endoluminale (che si trova nella parte interna di una cavità anatomica), in cui grassi, carboidrati e proteine vengono trasformati in molecole assimilabili. Il processo inizia nella bocca con la saliva, continua con la digestione nello stomaco e nell'intestino tenue grazie all'attività emulsiva dei sali biliari.
      2. Digestione terminale, che avviene nell'orletto a spazzola della mucosa dell'intestino tenue per idrolisi di carboidrati e peptidi ad opera, rispettivamente, delle disaccarasi e delle proteasi.
      3. Trasporto transepiteliale in cui i nutrienti vengono trasportati attraverso l'epitelio dell'intestino tenue e successivamente rilasciati nei vasi del circolo intestinale. Gli acidi grassi vengono immessi nei vasi linfatici intestinali, dopo essere stati convertiti in trigliceridi e associati con il colesterolo a formare i chilomicroni.
    • Sintomi del malassorbimento

      Il malassorbimento comporta una carenza di nutrienti, quali minerali e vitamine, perché l’alvo è mal funzionante e deficitario. È riconoscibile dall’insorgenza di alcuni sintomi:

      • Diarrea o dissenteria;
      • Steatorrea ovvero emissione di feci oleose, fetide e biancastre;
      • Flatulenza;
      • Meteorismo;
      • Eruttazione;
      • Dolori addominali;
      • Stanchezza cronica

      Spesso si possono riscontrare edemi, gastriti ed ittero.

      Sintomi associati dovuti al coinvolgimento di altri organi

      Il malassorbimento può coinvolgere altri organi dell’apparato gastrointestinale; può interessare anche il sistema endocrino o l’apparato muscolo scheletrico oppure il sistema nervoso o la pelle. In questo caso si riscontreranno sintomi quali:

      • Anemia da carenza di ferro;
      • Osteopenia da carenza di calcio o di vitamina D;
      • Tetania da carenza di magnesio;
      • Amenorrea;
      • Impotenza e infertilità;
      • Emorragie frequenti;
      • Caduta dei capelli.

       

  • Morbo celiaco

    • Definizione
    • Cause
    • Sintomi
    • Cos'è il morbo celiaco o celiachia

      Il morbo celiaco (conosciuto anche come celiachia) è dovuto ad un'intolleranza permanente alla gliadina, la componente alcool-solubile contenuta nel glutine. Provoca un'atrofia (riduzione della massa dei tessuti) dei villi dell'intestino tenue ed un conseguente malassorbimento di gravità variabile.

      Dove si trova la gliadina

      La gliadina si trova nel frumento, nell'orzo, nella segale, nel farro, nel kamut. Generalmente l'avena risulta maggiormente tollerata, in minime quantità, dalla maggior parte di chi soffre di celiachia. Per i pazienti celiaci sono considerati dannosi tutti tutti gli alimenti provenienti dai cereali soprannominati, o contenenti glutine da contaminazione.

      La celiachia non è mai remissiva

      L'intolleranza al glutine  lede gravemente la mucosa dell'intestino tenue. Avviene una regressione soltanto se si elimina completamente il glutine dalla dieta o gli alimenti da esso contaminati. Il soggetto celiaco non guarisce, resterà tale per tutta la sua vita; l'unica cura consiste nell'adozione di una dieta assolutamente priva di glutine.

    • Cause del morbo celiaco o celiachia


      In medicina le cause della celiachia non sono completamente conosciute. Si sa per certo che il sistema immunitario invia una risposta esagerata nei confronti della gliadina, una proteina del glutine. La celiachia è riconosciuta come disturbo ereditario ma ci sono diversi fattori che possono indurre la comparsa in soggetti predisposti. Fra questi un forte stress o un trauma, un’infezione, un intervento chirurgico o una gravidanza. Anche il diabete mellito di tipo 1 può essere considerato un fattore di rischio.

      L’infezione da rotavirus

      Recentemente la ricerca scientifica ha constatato un probabile coinvolgimento nella celiachia dell’infezione da rotavirus, un virus che causa l’enterite e che è molto comune.

    • Sintomi del morbo celiaco o celiachia

      Fra i sintomi più comuni si riscontrano diarrea e dolori addominali. Molte persone hanno un evidente calo ponderale. Fra i sintomi più diffusi si annoverano anche i dolori articolari, l’osteoporosi o l’osteomalacia e l’artrite; anemia da carenza di ferro, accompagnata da spossatezza e affaticamento; prurito, rash cutaneo; eczemi e dermatiti; disturbi del sistema nervoso come problemi di equilibrio o possibile formicolio a mani e piedi; mal di testa; bruciori di stomaco e reflusso gastrico; smalto dei denti danneggiato.

      Celiachia nei bambini

      Nei neonati la celiachia si manifesta attraverso sintomi specifici: ritardo di crescita o calo ponderale; pancia gonfia; dolore; diarrea. Nei bambini più grandi si possono riscontrare diarrea; costipazione; ritardo nella pubertà; statura bassa; danni allo smalto dei denti definitivi; cefalea; difficoltà di apprendimento; scarsa coordinazione muscolare.

      Celiachia asintomatica

      Esistono casi di celiachia asintomatica. La malattia si accompagna comunque a diversi problemi: malnutrizione, disturbi epatici e infiammazione dell’intestino.

    • Definizione
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